
Un momento della cerimonia pera Omar Bassi all’Istituto Pareto di Milano
In corridoio un murales realizzato dallo street artist Luca ‘Zak’ Coia che ritrae Omar che sorride, come faceva sempre, accanto alla frase "Che il tuo sorriso possa brillare fin qua giù e il ricordo della tua bontà possa ispirare ogni giorno i nostri cuori". Nel cortile della scuola un ulivo e una targa - "Omar Bassi, sempre nei nostri cuori" - voluta dagli studenti del corso di agraria. T-shirt con la scritta “Omy blanco vive“ e palloncini bianchi e azzurri lanciati in cielo.
Così ieri mattina famigliari, amici, studenti e professori dell’istituto Pareto di Milano hanno ricordato Omar Bassi, il 23enne di Bollate, morto il 5 agosto 2024 per emorragia cerebrale all’ospedale di Reggio Calabria, mentre era in vacanza con i suoi genitori e alcuni cugini, quindici giorni dopo essere stato picchiato dai buttafuori in un locale di Origgio (Varese). L’istituto di via Litta Modignani dove Omar lavorava con la mamma Giusy, dietro al bancone del bar, non dimentica. "Per me il Pareto non è solo una scuola, ma è una famiglia, in questi mesi mi siete stati sempre vicino, per me è stato importante per andare avanti - ha dichiarato mamma Giusy Sala - Omar mi manca da morire, oggi siamo qui perché lo vogliamo ricordare e per chiedere che venga fatta giustizia".
Ad agosto, dopo la denuncia da parte dei famigliari, prima la procura di Reggio Calabria e poi quella di Busto Arsizio hanno aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale contro ignoti. L’ipotesi è che il decesso possa essere stato provocato da un danno causato dalla botte subite da Omar in discoteca e non rilevato durante la prima visita in ospedale, subito dopo il pestaggio. Ma a distanza di 10 mesi sul fronte delle indagini non ci sono novità. Le parole più dure sono state quelle di Francesco Maraia, avvocato e legale della famiglia, ex professore del Pareto che conosceva molto bene Omar: "Oggi vi voglio parlare come se fossi ancora il vostro prof, questo momento non è un atto formale, ma è un atto sostanziale, noi dobbiamo comprendere che dalla scuola non usciamo solo con le nozioni che vengono insegnata, ma anche con valori fondamentali - ha commentato - questi valori sono stati traditi in quella tragica serata, il patto sociale è stato violato, è stato ucciso uno di voi, è stata perpetrata della violenza su un ragazzo, questo è avvenuto".