Faccio il rider perché con un curriculum come il mio sono troppo qualificato per fare qualsiasi altra cosa. Faccio il rider perché le faremo sapere. Faccio il rider perché quando ero nelle condizioni di farlo, non ho mai difeso la mia posizione a discapito di tutto e tutti. Faccio il rider perché non ho mai tradito la parola data a un amico. Faccio il rider perché valuteremo il progetto. Faccio il rider perché ho le mie colpe, i miei difetti, lo faccio perché ho commesso degli errori, come capita a tutti. A quelli come me però, le colpe, i difetti e gli errori non vengono perdonati. Faccio il rider così faccio qualcosa mentre aspetto che qualcuno risponda a una mail. Faccio il rider perché, mi dicono, non sono stato capace di vendermi. Ma, se fossi stato capace di vendere, non avrei mai fatto il lavoro che ho fatto. Mi sarei inventato una parola come NoLo fottendovi il cervello a tutti. Ecco. Faccio il rider perché non mi va di fottervi, non prima di avervi portato fuori a cena, perlomeno. Faccio il rider perché uno mi ha detto: “ti chiamo dopo che adesso sono incasinato”, è passato un anno e mezzo. Spero abbia risolto i suoi casini. Faccio il rider perché un conto è reinventarsi partendo comunque da 100, ma se parti da 0 non ti puoi reinventare, ti devi adattare. Non faccio il rider “in amicizia” o perché: “intanto facciamolo poi vediamo come va”, o per la visibilità, o perchè è un investimento, o perché: “se va bene poi arrivano i soldi”, non lo faccio perché c’è una realtà da tirare su, non lo faccio perchè: “proviamoci”, o perché: “a tempo perso, eh! Tanto che ti costa”, non lo faccio perché: “speriamo che questa sia la volta buona”. Faccio il rider perché mi pagano, poco, ma mi pagano sempre. Faccio il rider perchè non sono uno che ha vinto, uno di quelli che splendono nella loro vittoria solitaria, faccio il rider perchè, parrà strano, ma anche i perdenti, gli sfigati e quelli che non ce l’hanno fatta hanno diritto di vivere.
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