"Olimpiadi, rischio di infiltrazioni E in città venti piazze di spaccio"

Il capo della Dda Dolci in Comune: "Edilizia, droga e movida, ecco la vocazione imprenditoriale della mafia"

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di Marianna Vazzana

"La risposta delle istituzioni c’è stata: l’ex boschetto della droga di Rogoredo ora è un’area per i cittadini. Dopo l’incendio di via Chiasserini, controlli a tappeto e censimenti hanno ridotto quasi a zero gli incendi in capannoni. Ora gli omicidi a connotazione mafiosa nel nostro contesto territoriale sono zero. Anche i “reati spia“ (segnali di infiltrazioni, ndr). Ma possiamo stare sereni? No. Altrimenti non sarei qui a parlare di infiltrazioni della criminalità. Ora è dominante la vocazione imprenditoriale della mafia. Si mimetizza. Crea relazioni con imprenditoria e politica. Punta al consenso sociale".

Così la procuratrice aggiunta, coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci (nella foto), è intervenuta in Consiglio comunale. Sotto la lente, la droga che scorre a fiumi, ancora, a Milano. E le "venti piazze di spaccio, perché non esiste un regime criminale di tipo monopolistico, ma una joint venture tra gruppi in parte calabresi, siciliani e campani" che si dividono il controllo degli affari.

E se è vero che la presenza della mafia in città, in particolare della ‘ndrangheta, "si manifesta soprattutto nel settore dell’edilizia e del movimento terra", pensando "alle infrastrutture per Milano-Cortina" o "alle opere previste con i fondi Pnrr, siamo pronti? Siamo consapevoli del rischio di mettere fondi pubblici nelle tasche delle famiglie mafiose?". Certo che "non possiamo imporre al privato la certificazione antimafia ma possiamo fare moral suasion" e "sensibilizzare gli operatori sull’importanza di stipulare protocolli di legalità". I cantieri per Milano-Cortina sono iniziati, manca ancora un protocollo antimafia che impedisca le infiltrazioni dei clan in appalti e subappalti. È stato annunciato ieri dall’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune, Giancarlo Tancredi, che a settembre verrà firmato unper il controllo nei cantieri delle opere private che riguardano soprattutto Olimpiadi, Pnrr e scali ferroviari. "Si tratta di richiedere agli operatori di inviare informative su tutte le imprese appaltatrici e sub appaltatrici". La recente indagine della Dda su alcuni subappalti di Milano-Cortina, ha sottolineato Dolci, potrebbe essere "un primo alert".

Dolci ha ribadito anche come Milano sia "uno dei principali luoghi di smistamento di sostanze stupefacenti nel Nord Italia. Sono state recensite venti piazze di spaccio. A fronte di questa emergenza è stata importante la sinergia tra istituzioni politiche, prefettura e associazioni di categoria". Altra questione: "Le mafie reinvestono molto i capitali in attività di ristorazione soprattutto nei quartieri periferici difficili, dove comprare un bar significa marcare il territorio. Rilevare locali della movida in zone centrali è un investimento ma c’è anche un interesse: è una occasione per fare rete e conoscenze. In questo caso la collaborazione tra la magistratura e la polizia locale è fondamentale".

A invitare la procuratrice, la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi: "In fondo è una cosa semplice, eppure non ho ricordi di altri interventi di questo tipo, almeno qui a Milano. Ritengo che sia proprio nell'autorevolezza del luogo in cui ci troviamo e dell'Istituzione che rappresentiamo la ragione e la forza del messaggio che mandiamo oggi all'esterno di questo Palazzo".

 

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