Olimpiadi e Pnrr, allerta Dia "Fare controlli preventivi"

Report dell’Antimafia: 15 interdittive della Prefettura. Usura, poche segnalazioni

"La Regione si appresta a vivere un singolare momento storico particolare per la concentrazione di investimenti pubblici collegati all’imminente organizzazione, fra le altre importanti opere già oggetto di monitoraggio, dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 e della realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza per l’accesso al Next Generation Eu, il più cospicuo pacchetto di misure di stimolo all’economia". L’Antimafia punta ancora una volta i fari sulla pioggia di soldi che arriveranno a Milano e in Lombardia per le Olimpiadi e per il Pnrr, sottolineando ancora la necessità di mettere in campo un sistema capillare di controlli in grado di intercettare i tentativi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata: "La problematica è fra le priorità delle autorità giudiziarie e prefettizie lombarde, nonché degli enti locali con la predisposizione di specifici protocolli nel solco dell’esperienza già adottata per Expo 2015", si legge nell’ultimo report della Dia, relativo al primo semestre del 2022.

In quel periodo, le Prefetture lombarde hanno emesso 18 interdittive antimafia nei confronti di altrettante imprese legate a esponenti dei clan: di queste, ben 15 hanno riguardato il territorio di Milano, mentre le restanti 3 sono state comminate a Brescia. Per quanto riguarda le "matrici criminali di riferimento", in 13 casi, i provvedimenti hanno colpito attività inseriti in "contesti di criminalità organizzata calabrese", che anche da questo punto di vista ha dimostrato la supremazia rispetto a mafia (4) e camorra (1). La relazione mette sul tavolo pure un altro tema non inedito e più volte rilanciato dalla Dda: "Per quanto attiene le tipologie di reato che maggiormente connotano le organizzazioni criminali mafiose – la riflessione contenuta nel dossier – si rappresenta che in Lombardia la scarsità delle denunce e delle evidenze giudiziarie fornisce limitati spunti d’analisi e rende difficoltosa la mappatura delle aree regionali maggiormente interessate dal fenomeno". E ancora: "Le indagini concluse nel semestre sull’usura sono estremamente esigue; per lo più si è trattato di inchieste su soggetti che prestavano somme di denaro a una ristretta cerchia di persone contigue all’ambiente in cui operavano, concretizzatesi prevalentemente in forme abusive di intermediazione finanziaria e micro-credito di “sussistenza”".

Detto altrimenti: non ci sono elementi sufficienti per scattare una fotografia il più possibile fedele e aggiornata della diabolica capacità delle mafie (puntualmente rilevata a cose fatte dalle inchieste della magistratura) di stritolare gli imprenditori in difficoltà economiche e di impossessarsi delle loro aziende. Ultima nota per il traffico di stupefacenti, che resta il settore illecito in grado di generare i profitti più consistenti per i clan: nel 2021, la Lombardia ha conquistato il poco lusinghiero primato del numero di operazioni antidroga (3.729); nell’area metropolitana di Milano, i quantitativi sequestrati sono aumentati del 22,51%, "passando dai circa 2.500 chili del 2020 agli oltre 3mila del 2021".

Nicola Palma

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