Olimpiadi 2026, caccia al manager: Domenicali di nuovo fuori dalla corsa

L'ex uomo Ferrari si sfila, il Comune: "Ora scegliamo"

Il presidente di Lamborghini, Stefano Domenicali

Il presidente di Lamborghini, Stefano Domenicali

Milano, 13 ottobre 2019 - Da quattro tornano a tre: l’ex direttore della Ferrari ora amministratore delegato della Lamborghini Stefano Domenicali è fuori dalla rosa dei papabili. Gli aspiranti manager per la guida delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 restano Tom Mockridge, Vincenzo Novari e Alberto Baldan, il tezetto di nomi indicato lunedì scorso, durante un vertice a Verona, dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, dal presidente del Coni Giovanni Malagò, dai governatori Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) e dai sindaci Giuseppe Sala (Milano) e Gianpietro Ghedina (Cortina).

L’inserimento fuori tempo massimo del nome di Domenicali ha creato tensione tra Spadafora e Malagò, ma il caso sembra ormai archiviato, perché l’ex manager del Cavallino Rampante si è tirato fuori dalla corsa. A svelarlo, ieri mattina a margine di un appuntamento a Lambrate, è stato Sala: «Domenicali? Lo stimo moltissimo, un mese fa ho detto di non far nomi impossibili come il suo, perché è in una fase delicata della sua carriera, non può permettersi di fare un lavoro del genere. Domenicali mi ha chiamato ieri (venerdì, ndr) per dirmi che lui non ha mai pensato seriamente che in questa fase potesse fare il manager olimpico. Ma noi abbiamo bisogno di decidere subito. I tre nomi usciti, dunque, sono di fatto quelli che incontreremo a inizio novembre e a quel punto prenderemo una decisione». Il sindaco si riferisce proprio ai nomi sopracitati. Mockridge è stato amministratore di Virgin Media e prima ancora di Sky Italia. Non è italiano come gli altri due, ma ha una moglie italiana e parla la nostra lingua. Novari, invece, è stato amministratore di 3 Italia dal 2001 al 2016. Baldan, infine, è stato chief executive officer della Rinascente per dieci anni e attualmente è amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail. Tutti e tre hanno già dato una disponibilità di massima per l’incarico da direttore generale o ceo della Fondazione che sarà creata per l’organizzazione dei Giochi. 

È polemica, però, sull’iter che ha portato alla selezione del terzetto. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, il Coni non avrebbe conferito un incarico formale alla società di cacciatori di teste Spencer Stuart che ha “scovato’’ i tre manager. «Malagò dice che è stato un intervento pro bono (cioè senza retribuzione, ndr) di Spencer Stuart», commenta Sala. Ma dal Comune aggiungono che è quanto riferito dal Coni: come dire che non c’è stato ancora un chiarimento definitivo. Secondo un’altra tesi, infatti, i termini dell’accordo con Spencer Stuart sarebbero i seguenti: 10 mila euro più Iva, più il 30% dello stipendio che verrà assegnato al manager olimpico, che dovrebbe incassare circa 500mila euro lordi. Massimiliano Mingoia

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