Olimpiadi invernali, ripartenza senza ritardi

Cda della Fondazione Milano-Cortina dopo il lockdown. Approvato un cambio tecnico di Statuto. A settembre la verifica

Olimpiadi invernali

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Milano, 22 luglio 2020 - La data non è stata scelta a caso. Il primo consiglio di amministrazione post-lockdown della Fondazione olimpica Milano-Cortina è stato convocato ieri pomeriggio al Pirellone a 2.026 giorni esatti dalla cerimonia di apertura dei Giochi invernali a Cinque Cerchi, fissata il 6 febbraio 2026. La sessione di lavoro è iniziata già lunedì ed è proseguita ieri mattina, ancora prima della riunione del cda, sotto la guida del presidente Giovanni Malagò, numero uno anche del Coni. Le riunioni preliminari sono servite all’amministratore delegato della Fondazione olimpica Vincenzo Novari a illustrare ai consiglieri – rappresentanti di tutti gli enti coinvolti, dal Governo alle Regioni Lombardia e Veneto fino ai Comuni di Milano e Cortina e alle Province autonome di Bolzano e Trento – un’informazione ampia e dettagliata sull’andamento del progetto olimpico e paralimpico, "che è proseguito senza ritardi anche durante il lockdown", si legge in una nota, e sulle linee di sviluppo per il futuro.

Al termine della due giorni di lavoro il cda ha approvato all’unanimità la relazione di Malagò e, a maggioranza, alcune modifiche statutarie di natura tecnica che consentiranno alla Fondazione di essere pienamente operativa anche in questa fase iniziale. Non solo. È stata ascoltata la relazione del project director Diana Bianchedi. "Siamo ottimisti, positivi e propositivi – afferma Malagò al termine della riunione del board –. C’è grande curiosità e interesse verso questa Olimpiade perché con la doppia candidatura di Milano e Cortina abbiamo aperto una nuova era: decolla concretamente il progetto di un grande evento innovativo, carico di energia sul piano sportivo e leggero dal punto di vista economico e strutturale. Costruire meno, costruire meglio e lasciare una legacy per il futuro, questi sono dei punti fermi".

Novari , subito dopo, sottolinea: "Sarà un’Olimpiade corale. Vogliamo che Milano-Cortina 2026 non siano solo i Giochi di Milano o di Cortina, ma di tutta l’Italia. È un’occasione unica di sviluppo per un Paese che deve ripartire: per questo il nostro lavoro inizia subito e lascerà un’eredità positiva ben oltre il 2026. Il progetto che abbiamo elaborato e che il Consiglio sposa integralmente, coniuga l’eccellenza sportiva e l’efficienza economica, i due criteri che guideranno tutte le nostre scelte". L’ad aggiunge che "l’obiettivo, con il concorso del Cio, del mondo paralimpico, delle Federazioni sportive e dei rappresentanti dei territori, è realizzare un’edizione indimenticabile dei Giochi. La prima che, per quanto riguarda l’operatività dell’evento, non utilizzerà un euro di denaro pubblico, lasciando un’impronta leggera e positiva del proprio passaggio".

Alla riunione del cda era presente anche Piers Jones, head of Games Delivery del Comitato olimpico internazionale (Cio): "Lavoriamo in stretta sinergia con il Comitato organizzatore. Un’Olimpiade è la più grande sfida che un Paese possa affrontare in tempo di pace. Una straordinaria occasione per il movimento sportivo e per l’Italia intera. Il Cio apprezza molto il lavoro fin qui svolto ed è a fianco della Fondazione perché Milano Cortina 2026 sia un esempio per tutti i prossimi Giochi". Il prossimo passaggio importante per i vertici olimpici italiani è fissato a fine settembre, quando si svolgerà la “Coordination Commission’’ del Cio in cui i responsabili organizzativi dei Giochi del 2026 dovranno illustrare i passi compiuti fino a quel momento e rispondere alle domande dei membri del Comitato olimpico internazionale. La prossima seduta del cda della Fondazione Milano-cortina 2026, invece, è stato fissato alle fine di ottobre.

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