FEDERICO DEDORI
Cronaca

Milano, liceo classico Beccaria: l’occupazione è soft

Gli studenti hanno avviato la protesta ma coloro che vogliono continuare a far lezione possono farlo. "Sola una classe al completo"

Gli studenti durante l’occupazione del liceo Beccaria

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Non si ferma il “domino“ delle occupazioni. Dopo il Carducci e il Vittorio Veneto, ieri mattina gli studenti si sono “impossessati“ anche del liceo classico Beccaria. In quest’ultimo caso però, l’iniziativa nata dagli studenti ricorda più un’autogestione o una cogestione: chiunque non sia d’accordo con le motivazioni della protesta, può continuare le proprie lezioni nella sua aula. "Ma in pochissimi hanno scelto di non aderire – sottolinea Bianca Severini, studentessa del Beccaria –. Solo una classe è rimasta al completo. La nostra contestazione non ha nulla a che fare con la dirigenza, i docenti o il personale Ata ma riguarda le scelte e la gestione dell’apparato scolastico da parte del ministro dell’Istruzione Bianchi". I ragazzi , come di consueto, hanno tenuto una assemblea in cui hanno votato l’iniziativa sulla base di un manifesto condiviso. "Abbiamo letto tutti i punti al suo interno e poi, insieme, abbiamo deciso" spiega Severini. L’attuale organizzazione dell’alternanza scuola/lavoro, i programmi ministeriali "fitti e articolati – hanno denunciato nel documento – che obbligano a spiegazioni rapide e nozionistiche escludendo la possibilità di riflessione e dibattito", oltre ai problemi di natura edilizia e strutturale delle scuole e lo scritto di maturità: queste sono le principali motivazioni che hanno mosso i giovani.

«Mancano anche figure competenti e specializzate per l’orientamento universitario all’estero e per la tutela della salute mentale – incalza la studentessa del Beccaria –. Le vicende sulla maturità sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non stiamo manifestando solo per la questione dell’esame di Stato". Sui cancelli dell’istituto di via Carlo Linneo gli studenti hanno legato alcuni striscioni su cui si legge: "Ce ne occupiamo noi"; "Ministro distruzione" e "Becca vs Bianchi". L’occupazione andrà avanti fino a sabato e nel frattempo i ragazzi affronteranno diversi temi come il femminismo, il contrasto alle discriminazioni e la costruzione di una nuova scuola e seguiranno anche lezioni come quelle di fotografia e cineforum. La parola d’ordine è niente ospiti esterni: "Organizziamo tutto in modo autogestito tra di noi", chiarisce Severini. Al Carducci, era stata proprio la scelta del preside di non voler fare entrare persone al di fuori della realtà scolastica all’interno dell’occupazione per tenere dibattiti, la miccia che aveva scatenato la reazione degli studenti, tanto che alcuni attivisti de I Sentinelli hanno parlato ai giovani seduti in cortile dall’esterno dell’istituto. Lo stesso è accaduto allo scientifico Vittorio Veneto, dove i giovani hanno dovuto annullare gli incontri con esterni e questa notte hanno scelto di non dormire all’interno della scuola "entreremo in mattinata e finiremo la nostra occupazione" ha detto il rappresentante degli studenti Tobia Rossi. Il Beccaria è la quinta scuola ad essere occupata dopo il Carducci, il Vittorio Veneto, il Severi Correnti e il classico Manzoni.

Ma per la prossima settimana i ragazzi hanno già promesso nuove iniziative in altre scuole e oggi si sono dati appuntamento in largo Cairoli alle 9 per un corteo studentesco che lancerà gli "Stati Generali della scuola pubblica" convocati dall’Unione degli studenti dal 18 al 20 febbraio a Roma nel quale gli "studenti da tutta Italia si riuniranno a Roma assieme a realtà politiche e sociali, per ricostruire un nuovo immaginario di scuola" hanno scritto in una nota. "Sempre il 18 ci sarà un’altra grande manifestazione a Milano e non solo", ha concluso Rossi.  Segui gli aggiornamenti sul sito www.ilgiorno.it