
di Simona Ballatore
Sono entrati nella loro scuola in punta di piedi e si sono seduti nelle aule, come se nulla fosse. Prima “occupazione-lampo” in una scuola privata milanese, il liceo scientifico Steiner di via Clericetti, zona Lambrate. "Perché non è un discorso di scuole private e scuole statali – precisa Gabriele Arduini, studente di quarta e rappresentante d’istituto – quanto sta accadendo ci riguarda tutti, in modo uguale". E sta colpendo anche i 30.802 studenti delle scuole paritarie lombarde che, insieme ai 386.844 compagni delle superiori statali, non sanno ancora quando potranno tornare in classe. Così si sono organizzati dalla sera alla mattina per far lezioni fuori da scuola: "Siamo in 80, cento al massimo in tutta la scuola – sottolinea Gabriele – gli spazi ci sono. C’è solo una sezione per ogni classe". Eppure restano a distanza. All’appello si sono presentati la terza, la quarta e la quinta. Invece di restare fuori, una quindicina di loro è salita nelle aule, senza avvisare nessuno, e ha iniziato ad ascoltare le lezioni al pc ma dal cuore della scuola. Quando la preside si è accorta della loro presenza li ha fatti uscire. "Ce lo ha chiesto gentilmente, non ci ha cacciati via – precisano gli studenti –, sa bene la situazione che stiamo vivendo, credo ci capisca e sarebbe la prima a volerci vedere tornare nelle aule, ma non può infrangere le leggi. Almeno siamo riusciti nel nostro intento: una parte di lezione la abbiamo seguita all’interno". Il secondo atto è proseguito a pochi metri di distanza, en plein air. "Ci eravamo organizzati – ricordano gli studenti – abbiamo portato coperte e pc". E dall’altra parte del cancello, sempre all’aperto, hanno tenuto le lezione due insegnanti che erano nella scuola: i docenti di arte e di scienze motoria. Finito il programma, si è fatto rientro a casa. Al loro fianco anche altri professori e il Comitato in difesa della scuola, un nuovo movimento composto da giovani, docenti, genitori e lavoratori.
L’idea è quella di replicare la prossima settimana, anche se molti studenti arrivano da lontano, persino da Bergamo e da Alessandria. Si stanno attrezzando con sedie, coperte e router wifi. "È un gesto simbolico – sottolinea Gabriele – ma ricordatevi che ci siamo anche noi. E anche noi vogliamo tornare a scuola". Ieri mattina pure gli studenti del liceo Tenca – zona Sempione – e dello scientifico Vittorio Veneto – zona Lotto – hanno seguito le lezioni con lo sguardo rivolto alle loro scuole. E i liceali del Vittorio Veneto torneranno in largo Gavirate anche questo pomeriggio, alle 15, "perché il sistema scolastico è stato ancora una volta accantonato".