Nuovo San Siro, il sindaco di Milano: "Progetto? Più preoccupato dal prezzo dei biglietti"

Sala tira dritto sulle polemiche legate al nuovo stadio: "Attenzione ai costi per guardare le partite. Ne sto parlando con Milan e Inter". Intanto il neo comitato attacca

Un rendering sul progetto del nuovo stadio di Milano

Un rendering sul progetto del nuovo stadio di Milano

Milano, 15 novembre 2021 - La dichiarazione di pubblico interesse del Comune di Milano al progetto del nuovo stadio di San Siro, e la conseguente trasformazione del "Meazza" in distretto sportivo e commerciale, ha scatenato diverse polemiche in città. Ma il sindaco Beppe Sala tira dritto e anzi pone l'accento su un tema molto sentito dai tifosi, quello del prezzo dei biglietti. "Inter e Milan da quello che ho capito faranno uno stadio più grande di quello di Torino, che avrà 55-60mila posti. A me sta a cuore una cosa, il prezzo dei biglietti e ne sto discutendo con le squadre", le parole di Sala a Radio Popolare in merito al nuovo stadio che le due società di Milano vogliono realizzare. "Quando il Milan ha provato ad aumentare in modo eccessivo i prezzi dei biglietti per la Champions League, i tifosi si sono ribellati. A quel punto il club è tornato indietro. Io sono più preoccupato del prezzo del biglietto per entrare allo stadio", ha aggiunto.

Ipotesi referendum

Per quanto riguarda l'ipotesi di un referendum sulla realizzazione del nuovo impianto e sull'abbattimento di San Siro, il sindaco ha ribadito la sua contrarietà: "Se volete fare i referendum fateli, ma io penso che debbano essere su temi di ordine etico e morale. Se sono una scappatoia per la politica che non vuole decidere e ributta sui cittadini, non è il mio modo di agire. Il dialogo facciamolo su come lavoriamo sul quartiere e come indirizziamo gli oneri di urbanizzazione. Da quel punto di vista andrò avanti". "In questi giorni non è che non veda la contestazione e il fermento rispetto alla nostra decisione sullo stadio di San Siro - ha concluso il sindaco -. Però io posso anche dire che sono due anni che tengo duro nel rapporto con le società e ho ottenuto quello che volevo: ricondurre, fatto unico in Italia, le squadre ai volumi del Pgt".

Il neo comitato

E proprio sul fronte delle contestazioni il neo comitato "Si Meazza" ha lanciato un appello trasversale contro la demolizione dell'attuale stadio. L'appello è stato sottoscritto in poche ore da un centinaio di esponenti della società civile e del mondo politico. Si va dal promoter di concerti Claudio Trotta all'ex direttore generale Atm Bruno Rota, dall'economista ed ex commissario Consob Salvatore Bragantini al manager Sergio Scalpelli, dall'architetto Luca Beltrami Gadola all'ex prefetto Bruno Ferrante. Sottoscrivono l'appello Enrico Fedrighini, consigliere comunale a Palazzo Marino per la Lista Sala ed ex consiglieri comunali come Milly Moratti, Enrico Marcora, Simone Sollazzo. Presenti poi un ampio gruppo di socialisti con Giorgio Goggi, Roberto Biscardini, Ugo Finetti, Stefano Pillitteri, Gianstefano Milani e l'ex senatore e avvocato Carlo Felice Besostri. Ci sono poi i liberali, rappresentati da Giammarco Brenelli e i repubblicani con Ugo Savoia e Franco De Angeli.

"Sarebbe cosa buona e giusta che il sindaco relazioni, adesso, sullo stato della trattativa con il fondo americano e la società cinese (proprietari di Milan e Inter), visto che di questo non si è mai parlato in campagna elettorale, finita un mese fa. Il Meazza va bene per inaugurare le Olimpiadi, ma non per continuare nella sua gloriosa storia? E in base a quali studi, a quali perizie tecniche?". Si aggiunge ai firmatari dell'appello "Si Meazza" anche Bobo Craxi che dichiara: "Il sindaco Sala sta per compiere lo scempio di eliminare un monumento moderno dedicato allo sport più popolare del mondo. Nessuno stadio celebre in Europa è stato distrutto, ma riqualificato ed ammodernato. Come è accaduto a quello di Londra (Wembley) o quello di Barcellona (Camp Nou), veri e propri templi del calcio".

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