Nuovo San Siro, "sì" all’interesse pubblico. Ma l’assessore verde Grandi diserta la Giunta

Palazzo Marino pone tre condizioni a Milan e Inter: indice a 0,35, distretto sportivo intorno al Meazza e piano economico rivisto. Sala incassa il via libera dell’esecutivo

 rendering del progetto di Populous con il nuovo stadio denominato “La Cattedrale’’

rendering del progetto di Populous con il nuovo stadio denominato “La Cattedrale’’

Milano, 6 novembre 2021 - Tutto e subito. Niente rinvii alla prossima settimana. Il sindaco Giuseppe Sala tira dritto sul nuovo San Siro: la Giunta comunale ieri mattina ha confermato la dichiarazione di pubblico interesse al progetto presentato da Milan e Inter per la realizzazione di un nuovo stadio e per la rifunzionalizzazione del Meazza in distretto sportivo e commerciale. Un via libera al piano rossonerazzurro, ma a tre condizioni, indicate in una nota ufficiale di Palazzo Marino. La prima: "Adeguamento dell’indice di edificabilità territoriale a quello massimo previsto dalla norma del Piano di Governo del Territorio approvato con riferimento alla Grande Funzione Urbana “San Siro’’, pari a 0,35 mq/mq". Va ricordato che l’ultimo progetto dei club – riveduto e corretto alla luce dei 16 paletti fissati dal Consiglio comunale e dalla Giunta con l’interesse pubblico datato novembre 2019 – prevedeva un indice dello 0,51.

La seconda condizione fissata ieri dall’esecutivo, invece, riguarda la "riconfigurazione a distretto sportivo dell’area dove attualmente insiste il “Meazza’’ con ampia valorizzazione e incremento del verde". La terza, infine, prevede, "sulla base di quanto stabilito, l’aggiornamento del Piano Economico Finanziario nella successiva fase progettuale". L’investimento inizialmente previsto da Milan e Inter era di 1,2 miliardi di euro, ma il progetto, oltre a un nuovo stadio da 60 mila posti (di cui 12 mila posti premium per vip e aziende) nell’area attualmente occupata dal parcheggio di San Siro e dal Parco dei Capitani, puntava sulla realizzazione di un centro commerciale e tre grattacieli per uffici e hotel. Uno sviluppo urbanistico che, alla luce dell’indice volumetrico 0,35, i club dovranno rivedere al ribasso. Quanto al nuovo stadio, invece, le società devono ancora sciogliere il nodo: la Cattedrale di Populous e gli Anelli di Manica? Il primo progetto viene dato in netto vantaggio.

Non è finita. L’interesse pubblico della Giunta al nuovo San Siro non è stato politicamente indolore. L’assessore all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, esponente di Europa Verde, non si è presentata alla seduta dell’esecutivo. Un modo per non dividere la Giunta, perché la Grandi è da sempre contraria al progetto rossonerazzurro e insiste sulla riqualificazione del Meazza. Neanche la riduzione delle volumetrie da 0,51 a 0,35 (il valore fissato dal Pgt) ha convinto la Grandi a votare sì. Questione anche di tempi. Fino a poco più di un mese fa, prima delle Comunali, Europa Verde faceva campagna elettorale contro il nuovo stadio. Complicato far digerire un’inversione a U in così poco tempo. Ma il dibattito sul nuovo San Siro in Comune non finisce qui. Certo, in Consiglio comunale il progetto non arriverà perché non prevede una variante urbanistica, ma l’assemblea di Palazzo Marino dovrà valutare la concessione del diritto di superficie per 90 anni del Comune ai club e dovrà approvare il Piano triennale delle opere allegato al bilancio preventivo 2022 in cui sarà presente anche il progetto del nuovo San Siro. Passaggi in cui i gruppi politici in Consiglio comunale dovranno dire sì, no o astenersi. In serata , intanto, Sala commenta: "Questa delibera di Giunta permette alle squadre di andare verso un progetto esecutivo, per cui occorre tempo e investimento. Dal nostro punto di vista abbiamo ricondotto i club ad accettare l’indice del Pgt, che era la cosa che mi stava più a cuore. Ci sarà anche molto verde: un nuovo parco da 50 mila metri quadrati".  

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