Nuovo Policlinico nel 2024. Ora la Cardiochirurgia

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C’è una nuova unità di Cardiochirurgia al Policlinico di Milano. La sostituzione della valvola aortica di una paziente sessantenne è stata il primo intervento eseguito dalla nuova équipe guidata da Carlo Antona (già primario della Cardiochirurgia del Sacco “traslata“ alla Ca’ Granda inclusi i pazienti in cura) e composta da altri 12 cardiochirurghi, 32 infermieri specializzati, 5 perfusionisti più altre figure di supporto; in parte trasferiti dall’ospedale di Roserio, in parte assunti con bandi pubblici.

Al Policlinico, la Cardiochirurgia va a completare un percorso-cuore consolidato con la Chirurgia toracica, la Chirurgia Vascolare e la Cardiologia che è uno dei più importanti in Italia. L’investimento, sottolinea il direttore generale Ezio Belleri, c’è anche sul piano tecnologico, con "le nuove sale di emodinamica, la sala rinnovata di elettrofisiologia per il paziente con infarto acuto, l’attivazione a pieno regime della sala chirurgica ibrida, fondamentale per consentire il lavoro in contemporanea di diverse équipe, ad esempio sulle emergenze e i politraumi". L’idea è "creare un polo pubblico di riferimento dove la cura e la ricerca si integrano per affrontare le principali patologie cardiovascolari, che sono ancora la prima causa di morte nel nostro Paese". Nel nuovo reparto, spiega il primario Antona, "siamo in grado di effettuare tutti gli interventi per adulti con tecniche innovative e mininvasive; sulla riparazione delle valvole aortiche possiamo vantare una delle più ampie casistiche in Europa".

Si parte con dodici posti letto più quattro di terapia intensiva che raddoppieranno nel nuovo Policlinico che si sta iniziando a costruire: le strutture due strutture di sette piani collegate da un corpo centrale di tre, con in cima il giardino terapeutico più grande al mondo, saranno completate entro fine anno; l’inaugurazione è prevista tra la fine del 2023 e la primavera 2024, con solo alcuni mesi di ritardo causa lockdown del 2020. Un’opera di sanità pubblica da 200 milioni di euro (solo per un terzo finanziati da Stato e Regione, il resto valorizzando il patrimonio secolare di donazioni immobiliari alla Ca’ Granda) "nel cuore della città", sottolinea la vicepresidente e assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. Gi. Bo.

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