
Beppe Sala
Milano, 29 gennaio 2021 - "Cosa ne penso del progetto del nuovo Pirellino con la Torre Botanica di Boeri e il Ponte Serra? Il Comune concederà gli incentivi volumetrici previsti dalla legge regionale e chiesti da Coima? Io non sono mai ideologico e sono sempre pragmatico. Andremo a vedere tecnicamente le questioni. Il progetto è indubbiamente interessante". Il sindaco Giuseppe Sala partecipa al Forum “Come saranno le città del futuro?’’ online oggi pomeriggio sui siti de Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione e non si sottrae alla domanda del direttore del Giorno Sandro Neri sul progetto urbanistico presentato giovedì da Manfredi Catella (Coima) e dagli architetti autori del progetto Stefano Boeri e Elizabeth Diller. Le parole del primo cittadino assomigliano molto a un’apertura al nuovo Pirellino con il 25% in più di volumetrie, nonostante per ora la Giunta comunale, con l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, abbia criticato la legge regionale e gli incentivi previsti per chi recupera edifici abbandonati o dismessi, minacciando anche un ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma.
"Penso che la politica sia qualcosa di sacro, ma penso anche che la politica da sola, se non trova alleanza nel sistema pubblico-privato, fa dei disegnini sulla carta – sottolinea Sala –. La forza di Milano è questa, la capacità di allineare le varie anime cittadine e di portarle a una visione della città. Poi è chiaro che ognuno fa il suo interesse. Ma è chiaro che noi dobbiamo trovare il compromesso, che per me è una parola positiva più che negativa, tra le varie istanze e oggi più che mai mettere insieme la volontà di avere una città diversa, più tecnologica, più verde, e l’equità sociale. Il progetto è decisamente interessante, lo guarderemo con attenzione, senza far perdere tempo a nessuno. Perché avendo un lungo passato da manager, una lezione l’ho imparata: non è che i fondi che le aziende hanno, ce li hanno per sempre. C’è una finestra temporale per investire. E quindi quando ce li hanno, o li si colgono oppure vanno da un’altra parte. Credo che, al di là del Pirellino, questo valga per tutte le iniziative immobiliari a Milano. Andiamo oltre il rischio di giudicare gli sviluppi immobiliari e urbanistici e dividere ciò che è buono da ciò che è cattivo. Tutto deve rispondere a un disegno di città. Milano è cambiata anche perché è cambiato lo skyline e l’idea di città».
Il sindaco, alla fine, aggiunge: «Detto ciò, ci sono dei trend che soffiano fortissimo. La questione ambientale è qualcosa di universale, non si può sfuggire. Per cui il nostro giudizio partirà sempre da questa idea di innovazione della città che abbiamo».