MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo Palasharp, 15 milioni euro di extracosti: a rischio la Milano Hockey Arena per le Olimpiadi 2026

Dopo le modifiche chieste dal Cio, il costo dell’Hockey Arena è salito da 20 a 35 milioni di euro TicketOne-Mca Events chiede fondi pubblici.

L’articolo del Giorno dello scorso 18 gennaio che anticipata i problemi relativi agli extracosti del progetto del nuovo Palasharp

Milano, 7 giugno 2023 –  Gli extracosti previsti vanno dai 12 ai 15 milioni di euro. Ben oltre il 50% in più rispetto alla stima economica inizialmente prevista. Risultato: il progetto del nuovo Palasharp, o meglio della Milano Hockey Arena per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, è in bilico. Dai 20 milioni di euro inizialmente fissati nel bando di gara comunale vinto, esercitando il diritto di prelazione, da Ticketone-Mca Events, si passerebbe ai 32-35 milioni di euro attualmente stimati per realizzare il nuovo impianto sportivo per ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile ai Giochi Invernali in programma tra poco più di due anni e mezzo.

Il caso del problema extracosti e del progetto in bilico per l’ex Palasharp è stato sollevato dal Giorno già lo scorso 18 gennaio e ieri l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha lanciato l’allarme a margine della conferenza stampa sull’avvio dei lavori per il PalaItalia a Santa Giulia, altro impianto olimpico: "L’ex Palasharp? È stata chiusa da poco la Conferenza dei servizi. Il progetto c’è e stiamo valutando se può essere una delle sedi...". Frase preoccupante, visto che la Milano Hockey Arena è stata inserita fin dall’inizio nel dossier olimpico di Milano-Cortina consegnato al Comitato olimpico internazionale (Cio). Alla domanda su quali siano i problemi da risolvere per realizzare l’impianto di Lampugnano, l’assessore risponde: "Temi procedurali e di extracosti". Il sindaco Giuseppe Sala, poco prima, parlava di "situazione meno grave" rispetto a quella degli extracosti per il PalaItalia a Santa Giulia: "Avremo una riunione tra soci nei prossimi giorni per arrivare a una proposta definitiva". La proposta di Palazzo Marino a Ticketone-Mca Events, per ora, è di allungare la concessione dell’impianto da 31 anni a 50 anni e di ridurre il costo del canone annuo di locazione. Una proposta che non convince per nulla i privati. Perché la copertura degli extracosti di 15 milioni di euro, nella soluzione proposta dal Comune, sarebbe totalmente a carico di Ticketone-Mca Events, che potrebbe rientrare di questo esborso aggiuntivo dovuto alle Olimpiadi solo nel corso di qualche decennio. Un problema economico grosso come un palazzetto dello sport.

Ticketone-Mca Events – riferiscono da Palazzo Marino – lunedì ha scritto una lettera al Comune per chiedere una riunione urgente con l’amministrazione. Due gli interrogativi sollevati dal gruppo che dovrebbe costruire l’impianto. Primo: da chi saranno coperti gli extracosti olimpici? Secondo: da chi saranno coperti i costi del cosiddetto fermo impianto, cioè il periodo dalla fine dei Giochi 2026 ai 10 mesi in più necessari per completare il nuovo palazzetto dello sport nella sua versione definitiva per ospitare eventi sportivi e concerti post-olimpici?

Sì, perché il problema degli extracosti è nato dopo le prescrizioni del Cio sugli spazi previsti nel palazzetto, prescrizioni che hanno costretto il Comune (proprietario dell’area) e TickeOne-Mca Events (vincitrici del bando per la realizzazione e gestione dell’impianto) a rivedere il progetto concepito prima dell’assegnazione dei Giochi invernali a Milano. Quel progetto prevedeva una capienza di 8-9 mila posti per poter ospitare varie manifestazioni sportive, tra cui l’hockey su ghiaccio, e concerti. Ma per un palazzetto compatibile con i Giochi del 2026 servono due piste di ghiaccio (una per le partite ufficiali, l’altra per il riscaldamento degli atleti), 12 spogliatoi e tre sale hospitality, non previste nel progetto iniziale presentato da TicketOne-Mca Events. Gli spazi olimpici aggiuntivi comporterebbe la riduzione della capienza del palazzetto da 8 mila a circa 5 mila posti. Di fatto la seconda tribuna non sarebbe realizzata per le Olimpiadi, ma sarebbe aggiunta solo in una seconda fase del cantiere post-Giochi. Una seconda fase che consentirebbe di realizzare il progetto del nuovo Palasharp così com’era inizialmente concepito. Le due fasi dei lavori – per i Giochi e dopo i Giochi – comporta un aumento rilevante dei costi, dai 12 ai 15 milioni di euro, come detto all’inizio.

La previsione iniziale di TicketOne-Mca Events, invece, era di realizzare il nuovo impianto in 14 mesi, aprirlo e utilizzarlo già prima dei Giochi, poi cederlo a Cio e Coni per le gare olimpiche e poi riaprirlo per le altre attività subito dopo la fine dell’evento a Cinque Cerchi. Un cronoprogramma ormai completamente stravolto. Così come i costi per realizzare la nuova MIlano Hockey Arena.