
L'inizio della demolizione della stazione di Sesto San Giovanni (Spf)
Milano, 17 giugno 2024 – Dallo sviluppo delle stazioni di Sesto San Giovanni e Mind alla dismissione di Porta Genova, dal risiko del passante ferroviario all’alta velocità. La rete del trasporto pubblico milanese cresce e cambia volto, in una fase segnata da progetti e riassetti che stanno rivoluzionando storiche stazioni e aprendo nuovi scali. Pezzo dopo pezzo, da circa una settimana, gli operai stanno demolendo la stazione di Sesto San Giovanni. Il primo ragno si è “mangiato“ la palazzina dove un tempo vivevano i dipendenti delle Ferrovie. Nei prossimi giorni si passerà al locale ex bagagli e alla sala d’aspetto. Si lavora tutte le notti fino alle 4,30, per non interrompere mai la circolazione che, ogni giorno, vede a Sesto Fs 20mila passeggeri. Quando tutti i vecchi edifici saranno smantellati, entro il 7 agosto, si potrà iniziare a costruire la nuova stazione secondo il disegno dell’archistar Renzo Piano e la progettazione dello studio milanese Ottavio Di Blasi & Partners.
Vetro e acciaio i materiali scelti: presente e passato di Sesto San Giovanni, che sogna di entrare nel futuro anche grazie a quest’opera che, con la passerella a scavalco, ricucirà le due parti di città divise dalla ferrovia.
Per la fine del 2025 sono attesi il collaudo e l’inaugurazione della nuova stazione, della rinnovata piazza Primo Maggio e della bicistazione. L’obiettivo strategico è di trasformarla in un vero hub con un primo collegamento da e per Malpensa via Monza/Saronno e un secondo collegamento tra la Città della Salute e della Ricerca e Mind.
Proprio nei giorni scorsi RFI, Comune di Milano, Regione Lombardia e Arexpo Spa hanno sottoscritto la convenzione attuativa per la realizzazione della fermata ferroviaria Milano Mind, sulla linea Milano-Varese tra Rho Fiera e Milano Certosa. Traffico previsto di 12,6 milioni di passeggeri all’anno per uno scalo strategico che servirà il nuovo ospedale Galeazzi, il campus scientifico dell’Università Statale e il centro di ricerca Human Technopole, oltre che il polo commerciale Merlata Bloom.
Il progetto, curato dallo studio Crew Cremonesi Workshop, dovrebbe diventare realtà entro il 2026 con un investimento di 33,5 milioni di euro. Il completamento dei lavori di costruzione della Metropolitana 4 farà partire inoltre il conto alla rovescia per lo storico addio alla stazione ferroviaria di Porta Genova, inaugurata nel 1870. Una data esatta per la cessazione del servizio non c’è ancora, ma il destino di questa stazione sembra segnato: sarà di fatto sostituita dalla stazione di San Cristoforo.
All’orizzonte c’è un riassetto generale dei collegamenti su ferro tra la cintura sud di Milano e le aree del Vigevanese, dell’Abbiatense e del Pavese. La stazione di Porta Genova è stata fin dall’inizio legata alla linea Milano-Mortara. Fare approdare la Milano-Mortara alla stazione di San Cristoforo significherebbe innanzitutto riuscire ad aggirare il problema del binario unico. Ma non solo: significa garantire ai pendolari un collegamento con quella Metropolitana 4 che ha proprio nello scalo di San Cristoforo il suo capolinea ovest e, ancora, con l’aeroporto di Linate che, invece, è il capolinea est della stessa M4.
Per il tramite di San Cristoforo, i pendolari della Milano-Mortara potranno anche proseguire lungo quel passante ferroviario che da qualche tempo a questa parte ha una nuova fermata, in viale Tibaldi. Proprio il completamento e l’entrata in servizio della fermata di Tibaldi rappresentavano – insieme alla realizzazione della M4 – l’altra condizione per iniziare a programmare la dismissione di Porta Genova Fs. Un’altra fermata relativamente recente del passante ferroviario è quella di Romolo, sempre nella cintura sud-ovest di Milano, dove sorge un altro ateneo: la Iulm.
C’è infine un altro punto alla base del congedo dalla stazione di Porta Genova e stavolta si tratta della stazione di Rogoredo che, sempre grazie al passante, insieme a quella di San Cristoforo Fs costituisce un tratto naturale di una circle line periferia, il tratto meridionale perlomeno. Ma dire “Rogoredo Fs“ significa, di nuovo, dire non solo “Metropolitana 3“ ma anche e soprattutto “Alta velocità ferroviaria“ e, infine, collegamento con lo scalo di Porta Romana destinato a un rilancio grazie alle Olimpiadi Invernali del 2026.