
di Andrea Gianni
Chiedono di "essere pagati". Si sono radunati davanti alla sede dell’Inps in via Gonzaga, a Milano, esponendo cartelli con scritte come "Cassa integrazione fantasma: i nostri figli devono mangiare". Un blitz organizzato con i sindacati di base Sol Cobas e Slai Prol Cobas da lavoratori del settore alberghiero che ancora attendono il pagamento degli ammortizzatori sociali dopo che sono rimasti a casa a causa dell’emergenza sanitaria. Per conto di società di servizi si occupavano di pulizie e altre mansioni in strutture ricettive della città che, nonostante la fine del lockdown, si trovano a fare i conti con turismo azzerato e spostamenti ridotti ai minimi termini. Si sono uniti a loro anche alcuni lavoratori del polo logistico Fruttital di via Fantoli, anche loro assunti da una società esterna: dopo la chiusura della struttura sono ancora in attesa della cassa integrazione. Una delegazione ha incontrato Vittorio Feliciani, dirigente regionale dell’Inps. "Sui ritardi dei pagamenti l’Inps – riferiscono i sindacati – ha affermato che solo da alcuni giorni sono state snellite le procedure". Sulla vicenda Fruttital, inoltre, avrebbe "cercato di rassicurarci circa il suo impegno nei recuperi contributivi evasi". Un ritardo che ha lasciato nel limbo decine di migliaia di lavoratori, da mesi a reddito zero, facendo sentire i suoi effetti peggiori sulle categorie più precarie e peggio pagate, senza risparmi da parte per superare il periodo di emergenza.
La Lombardia ha avuto, nel mese di aprile, il maggior numero di ore autorizzate di cassa integrazione con causale ‘emergenza sanitaria Covid-19’, pari a 198,4 milioni (tra cig ordinaria, in deroga e fondi di solidarietà). Per la cig ordinaria, la regione ha avuto 170,5 milioni di ore, seguita dal Veneto e dall’Emilia Romagna rispettivamente con 99,3 e 76,1 milioni di ore. Per quanto concerne la Cig in deroga, le regioni che hanno autorizzato di più sono state il Veneto con 11,5 milioni di ore, il Lazio con 7,5 milioni di ore e la Campania con 7,4 milioni. Per i fondi di solidarietà, la Lombardia è la regione con il maggior numero di ore, 24,5 milioni, seguono il Veneto con 10,4 milioni e l’Emilia Romagna con 7,3 milioni di ore autorizzate. Resta il nodo da sciogliere dei pagamenti, aspetto fontamentale per i lavoratori. Secondo gli ultimi dati dell’Inps sulla cassa in deroga, relativi all’11 maggio, in Lombardia su 148.964 beneficiari potenziali solo 9.517 sono stati pagati.