Milano, vietato chiamare una bimba Blu: "E' unisex, va cambiato"

I genitori: "Costretti a modificarlo, un anno e mezzo dopo. È assurdo"

I genitori della bimba

I genitori della bimba

Milano, 22 maggio 2018 - Da un anno e mezzo tutti la chiamano Blu. Ovvero da quando la piccolina è venuta alla luce, in quel di Milano. È Blu sulla carta d’identità, Blu sul passaporto. Ma da giovedì dovrebbe cambiar nome secondo la Procura della Repubblica, che ha convocato i genitori per rettificare l’atto di nascita. «Il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso»: il motivo del contenzioso, richiamato dall’articolo 35 del Dpr 396/2000. «Considerato che si tratta di nome moderno legato al termine inglese Blue, ossia il colore Blu, e che non può ritenersi attribuibile in modo inequivoco a persona di sesso femminile – si legge nella lettera di convocazione in Tribunale – l’atto di nascita deve essere rettificato, anteponendo altro nome onomastico femminile che potrà essere indicato dai genitori nel corso del giudizio».

«Se giovedì non ci presenteremo con un’alternativa sarà il giudice a decidere per noi il nome di nostra figlia», scuote la testa il papà, Luca. «Quando ci siamo presentati all’anagrafe per la registrazione ci avevano avvisato che poteva esserci il rischio di venir richiamati, ma ogni anno, secondo i dati Istat, ci sono circa sette Blu, in prevalenza bimbe. Non ci aspettavamo di dover cambiare nome un anno e mezzo dopo, quando ormai anche nostra figlia sa di chiamarsi Blu ed è scritto ovunque». Cercheranno di convincere i giudici, statistiche alla mano. Giusto due giorni prima i genitori di un’altra Blu saranno chiamati in Tribunale a Milano. Due casi in due giorni. E il nome Blu, all’estero sdoganato – si chiama Blue Ivy anche la figlia della cantante Beyoncé – tornerà a far discutere visto che dal 2007 si sta diffondendo, non solo accompagnato ad altri nomi come Anna, Mia e Veronica, ma come nome “assoluto”. Nel 2016 il contanomi dell’Istat riporta sei bimbe di nome Blu, erano 5 nel 2015 e nel 2007. Ci sono alcuni maschietti, ma sono meno di 5 l’anno. Anche lo storico Celeste è diventato quasi prettamente femminile; il maschile oggi è virato sul Celestino con poche eccezioni: nel 2014 sono nati otto fanciulli di nome Celeste. Come si metterà con Verde, che a Milano conta già due bimbe? Spesso è a discrezione dell’ufficio dell’anagrafe segnalare «anomalie» al Tribunale, chiamato a sciogliere la matassa ed, eventualmente, il nome.

«Ho conosciuto Luca tre anni fa – racconta mamma Vittoria – il primo giorno mi ha detto che avrebbe voluto chiamare sua figlia Blu. Io l’ho scelto perché Blu è il colore del quinto chakra collegato alla gola, l’espressività, è simbolo di armonia ed equilibrio. Blu è il colore dell’infinito. Per Luca Blu sta per Bella Luminosa Unica». Per mamma e papà sarà sempre così, tanto che hanno scelto di trasferirsi da Milano in un piccolo paese di montagna, vista mare, con un cielo Blu splendente sopra la loro testa e sotto lo sguardo: «Blu e immenso – sottolineano –. Il nome non è solo un’appellativo ma un carattere». E per il tribunale? Giovedì la decisione.

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