DIMARIANNA VAZZANA
Cronaca

"Noi, ostaggi nella terra di nessuno"

Violenza nella zona attorno a viale Coni Zugna. Il racconto di una mamma: insultata e aggredita da una gang

di Marianna Vazzana

Casse di birra appoggiate contro il portone d’ingresso del condominio. "Per piacere, spostatele, non possiamo passare. Qui vivono persone". Risposta: "Sono ca... tuoi, putt..., perché vivi in centro". Questo succedeva a novembre in via Pacioli, a ridosso di viale Coni Zugna. A raccontare l’episodio è la stessa vittima, una mamma di 45 anni che si è trovata a discutere con una gang di giovanissimi. "Dopo il diverbio, e dopo che ho spostato io stessa le casse rompendo accidentalmente una bottiglia, uno di quei ragazzi mi ha spinta e schiacciata contro un muro". Quella notte, la signora ha chiamato le forze dell’ordine. Poi l’amministratore del suo condominio ha presentato un esposto al commissariato di polizia Porta Genova per chiedere attenzioni in quella zona assediata dalla movida selvaggia, a pochi passi dalla Darsena. La stessa dove sabato notte un agente di polizia locale è stato accerchiato e aggredito da una banda di ragazzi che gli hanno sfilato la pistola, dalla quale è partito un colpo che per fortuna non ha ferito nessuno.

"Sono anni che andiamo avanti così. Nel weekend neanche parcheggiamo vicino a casa, perché le auto sono sempre bersaglio di atti vandalici", racconta la signora. Nella mente riavvolge il filo, fino a quel venerdì di novembre. "Erano più o meno le 22.30, quando sono rientrata a casa con i miei bambini di 6 e 8 anni e il mio compagno. Il portone era bloccato da casse di birre. A fatica siamo riusciti a passare e il mio compagno è salito in casa con i bambini, mentre io sono rimasta nell’androne per contattare le forze dell’ordine. Ai ragazzi lì presenti ho spiegato con toni pacati che non potevano appoggiare lì le birre. Uno di loro mi ha risposto ‘Sono ca... tuoi, putt..., perché vivi in centro’. A quel punto ho spostato io le birre. Una bottiglia mi è accidentalmente caduta, rompendosi, e mi sono ferita a una mano. Uno di quei giovani si è innervosito e mi ha aggredito, spingendomi contro il muro. Ha desistito solo perché uno degli amici lo ha fermato. Io ho chiamato la polizia. Per fortuna non ho avuto bisogno di cure mediche, sono poi salita a casa, sotto choc. Ma non è possibile essere ostaggio di queste persone: ci hanno condizionato la vita. Ogni venerdì, io e la mia famiglia lasciamo Milano".

A fare da calamita sono i locali della zona, "rispettosi delle regole", sottolineano sia lei e sia altri cittadini. "Il problema è che gli avventori restano a bivaccare, portando pure amplificatori. Ogni sabato la portinaia pulisce vomito, urina e altro. Una mattina ha trovato una coppia nel locale immondizia, impegnata in atti sessuali. Non solo: abbiamo un abbonamento con Amsa per la rimozione dei graffiti dal muro". L’amministratore di condominio conferma. "Questo posto è terra di nessuno. Spesso vengo contattato dalla polizia locale per acquisire le immagini delle nostre telecamere, visto che ogni settimana capitano atti vandalici e altro. A novembre ho presentato un esposto al commissariato Porta Genova e, dopo il caso del vigile aggredito, ho scritto un’email al sindaco Sala e all’assessore Granelli sottolineando che “gli abitanti si sono riuniti in un comitato per far sentire la loro voce finora mai ascoltata. Sono sicuro che farete tutto ciò che è nel vostro potere a tutela dei residenti“. Mi auguro serva ad avere maggiore attenzione: i cittadini si sentono dimenticati".