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Niguarda, un secolo a Milano "La sua forza? I rapporti umani" Via al palinsesto di iniziative

L’antico borgo con distese agricole e ville oggi è un punto di riferimento culturale. Abitanti e frequentatori si raccontano: "Siamo parte della città ma anche molto altro".

Niguarda, un secolo a Milano "La sua forza? I rapporti umani" Via al palinsesto di iniziative

di Marianna Vazzana

Distese agricole, grandi ville aristocratiche, un fiume, il Seveso, ad attraversarlo. L’antico comune di Niguarda così si presentava cento anni fa, quando divenne quartiere milanese inglobato dalla metropoli insieme ad altri dieci antichi borghi ai confini. Così, prima che venisse inaugurato il “grande ospedale“ nel 1939. Prima della Seconda guerra mondiale e della lotta antifascista che oggi vive (anche) nei dipinti sui muri e sulle pietre d’inciampo. "Niguarda è tanto, è Milano ma nello stesso tempo è anche altro: come nei paesi, le saracinesche si abbassano alle 12.30 e si risollevano alle 15.30. La sua forza sono le relazioni tra le persone: ci si saluta, ci si racconta. E pensare che per me, fino a poco più di 10 anni fa, era solo “l’ospedale“", racconta Maria Piera Bremmi, che è l’anima del Centro culturale della cooperativa Abitare in via Hermada nato nel 2010, a pochi passi dal Teatro della Cooperativa. Ogni giorno, dal centro della città, dove vive, prende la metropolitana gialla e il tram 4 per raggiungere questo luogo della periferia nord diventato la sua seconda casa, in cui si organizzano presentazioni di libri, concerti, proiezioni di film e altro. "Domenica 2 aprile – sottolinea – abbiamo aperto noi le danze per i festeggiamenti del centenario, con l’incontro “Il risveglio della memoria storica“". Ma gli abitanti si trovano anche per corsi di pianoforte e di lingue e per la palestra informatica.

In questo weekend, il festival per il centenario è entrato nel vivo con le iniziative promosse dal Municipio 9: un palinsesto con più di 34 eventi cominciato venerdì a piazzetta Lago Niguarda, al Parco Nord, con il sindaco Giuseppe Sala e la presidente di Municipio Anita Pirovano. Festa per tutto il weekend e poi ancora per tutto il mese, in tutta la zona. Qualche esempio? Da martedì 18 fino a sabato 22 aprile, la mostra fotografica “Niguarda e Bicocca ieri e oggi: trasformazioni urbanistiche e sociali“, alla biblioteca di via Passerini (a cura di Amici di Zona 9 e Comitato Bicocca Odv). Oggi, appuntamento alle 10 con la biciclettata da piazza Belloveso (con Milano Bicycle coalition Asd). In programma sempre oggi, alle 16, lo spettacolo di burattini “Arlecchino e Brighella a Niguarda“, del Teatro della Cooperativa, alla Sala Medicinema dell’ospedale Niguarda. "Una storia che è stata adattata al centenario", spiega Luciana Bussini, volontaria di Medicinema, che invita anche all’appuntamento successivo: la proiezione di due cortometraggi, giovedì 20 aprile alle 15, per celebrare la Resistenza di Niguarda in collaborazione con Anpi. A portare avanti la Memoria è la sezione dei Martiri niguardesi coordinata da Angelo Longhi, che insieme ad altri volontari organizza per i ragazzi del quartiere la visita a cielo aperto “Il quartiere racconta la storia“: "Abbiamo dieci lapidi, cinque pietre d’inciampo e quattro murales in 1.500 metri di strada".

Il dipinto più celebre è quello di via Majorana, che è stato anche vandalizzato più volte, e che compirà 10 anni il prossimo anno. Uno dei punti più visitati in una zona passata "da borgo a quartiere, senza soluzione di continuità. Questa – parole della numero uno del Municipio – è rimasta una comunità viva e vivace, “indivisa” come i suoi cortili. Periferica solo geograficamente, tanto che nel ‘45 la Liberazione è stata proclamata con un giorno di anticipo e il 24 sera a Niguarda si ballava già". Ora si balla per l’anniversario dei 100 anni. "Condividiamo momenti, come sempre", commenta Massimiliano Bignami, che dal 2018 gestisce il chiosco Sun Strac, sulla sponda del lago di Niguarda. "Abbiamo voluto creare un punto di riferimento per la comunità, con eventi musicali e teatrali. E ci siamo sempre: chiudiamo solo il giorno di Natale".

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