Nicole Calderari, il triplo fronte: scuola, insegnamento e il sogno olimpico sui pattini

Già campionessa junior di Ice dance, fa da maestra a grandi e piccini e studia alle serali del Bertarelli-Ferraris

Nicole Calderari con il dirigente scolastico del Bertarelli Federico Militante

Nicole Calderari con il dirigente scolastico del Bertarelli Federico Militante

Milano - Si allena sul ghiaccio dalle sette del mattino all’IceLab di Assago, riappende i pattini d’argento nel pomeriggio per correre a scuola, all’istituto Bertarelli Ferraris di Porta Romana, dove frequenta il corso serale dell’indirizzo turistico. E nel weekend - oltre a studiare - insegna pattinaggio a grandi e piccini. Nicole Calderari si è innamorata dei pattini a sette anni e i pattini l’hanno portata a Milano e in giro per il mondo, di gara in gara. Tutto ha inizio in Svizzera, dov’è nata. "Ho sempre amato ’esibirmi’ e quei sei minuti in cui tutti ti guardano e puoi dare il meglio di te", confessa Nicole, che oggi di anni ne ha 19. Prima tappa in Germania, dove si è specializzata nel pattinaggio artistico e nei salti.

"Ma ho capito che il mio sogno era la danza sul ghiaccio: essendo un sport di ’coppia’ cercavo un partner. L’ho trovato a Milano (Marco Cilli, ndr) e ho deciso di trasferirmi qui, dove continuo ad allenarmi". Aveva 15 anni quando ha fatto la valigia, accompagnata dalla mamma, che si dava il cambio col papà dalla Germania all’Italia. "Se sono arrivata fin qui è grazie a loro", sorride Nicole Calderari, incoronata campionessa italiana di pattinaggio junior dance nella stagione 2020/21 insieme a Marco Cilli.

Istruzione e sport

Quando ha messo piede in città, oltre a cercare il palazzetto per gli allenamenti, ha dovuto cercare la scuola giusta. "Per un anno e mezzo ho studiato al liceo linguistico Gentileschi, ma stavo migliorando tanto nel pattinaggio e questo richiedeva ancora più allenamenti - spiega -. Così ho optato per un corso serale al Bertarelli. Mi trovo benissimo. Rispetto al diurno mi dà più flessibilità, i professori e il preside sono sempre stati al mio fianco". Hanno dato vita a un percorso non solo di ’dual career’, come quelli che si stanno facendo largo nelle università milanesi, ma di “triple career“, e già dalle superiori. "Mentre si sta parlando dell’introduzione di un docente tutor, noi in fondo lo abbiamo già: una coordinatrice segue i nostri studenti permettendo di coniugare la carriera sportiva con l’istruzione e il lavoro, senza tralasciare aspetti didattici ma anche psicologici", spiegano il preside Federico Militante e la professoressa Maria Butticè, collaboratrice del dirigente e responsabile dei corsi serali.

Percorsi personalizzati

Certo, non è semplice: "Allenamenti intensi, competizione e voglia di raggiungere alti livelli rendono difficile conciliare i tre mondi, così gli atleti si vedono spesso costretti a scegliere tra la scuola, il lavoro e l’attività agonistica. Quasi sempre sacrificando quest’ultima. A volte non bastano impegno, motivazione e responsabilità, ma sono necessari programmi ad hoc", sottolinea Militante. A maggior ragione se lo studente atleta è pure lavoratore. "Facciamo sì che possa trovare accoglienza e attenzione alle proprie esigenze – conclude il preside -. Lo sport è un potente veicolo educativo e di comunicazione e dà la possibilità a questi studenti, che sono anche atleti di alto livello, di sentirsi a casa loro in questo istituto. Nell’Istruzione degli Adulti c’è poi un’attenzione alla personalizzazione del percorso".

"Tra compagni ci aiutiamo tantissimo - sorride Nicole tra i banchi - siamo davvero una squadra di persone motivate. Sono stata fortunata". Ed è già quasi matura: a giugno gli esami di Stato. Nel frattempo si allena in vista dell’obiettivo segnato in rosso sull’agenda: Milano-Cortina 2026. Per l’occasione, però, vestirà i colori della Svizzera. Ha cambiato partner di Ice dance, trovandolo nel Paese che le ha dato i natali: è Cristian Murer. "Gareggerò alle Olimpiadi, sono già emozionata - sorride - continuerò però ad allenarmi anche nella mia Milano, dove ho trovato un team fantastico, e proseguirò gli studi all’università". Intanto si rimette sui libri e sui pattini d’argento.

 

 

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