Neut-ri, marcatore biologico di sepsi. Su “Diagnostics“ lo studio dell’equipe

La scoperta dei ricercatori conferma l’eccellenza dell’Asst Nord Milano

Neut-ri, marcatore biologico di sepsi. Su “Diagnostics“ lo studio dell’equipe

Neut-ri, marcatore biologico di sepsi. Su “Diagnostics“ lo studio dell’equipe

A un anno dalla prima pubblicazione, torna sulla rivista “Diagnostics“ l’eccellenza dell’Asst Nord Milano. Questa nuova pubblicazione riguarda la seconda fase dello studio di un marcatore biologico di sepsi, chiamato Neut-ri Neutrophil-reactive intensity, frutto della collaborazione tra il gruppo dell’Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Bassini, condotto da Angelo Pezzi, e quello del Laboratorio analisi, guidato da Stefano Pastori. I risultati confermano la validità del marker Neut-ri come supporto alla diagnosi precoce di sepsi e nello stabilirne il livello di gravità. "La sepsi è una reazione disregolata del nostro sistema immunitario a un’infezione, che può interessare uno o più organi e che può arrivare a comprometterne la funzionalità – spiega l’equipe medica (nella foto) –. La diagnosi clinica e di laboratorio deve essere tempestiva, perché una terapia precoce con antibiotici è essenziale per ridurre la mortalità che, in caso di intervento tardivo, può superare il 60 per cento dei casi".

Nella prima fase gli studi condotti dai professionisti dell’Asst Nord Milano hanno dimostrato che con un semplice emocromo – quindi un esame di base, senza prelievi e costi aggiuntivi – è possibile analizzare il livello di attivazione dei globuli bianchi, un parametro che aumenta in caso di sepsi. "Nei pazienti in cui si sospetta una sepsi, quindi, questo semplice parametro contribuisce a confermare o a escludere in tempi brevi e senza ulteriori esami il sospetto diagnostico consentendo di intervenire prima della comparsa delle manifestazioni più gravi e riducendo i rischi di eventuali disfunzioni d’organo", sottolineano i ricercatori. La seconda fase di questo studio, pubblicata sull’ultimo numero della rivista “Diagnostics“, non solo ha confermato l’utilità del marker Neut-ri nella diagnosi precoce di sepsi, ma ha anche dimostrato la capacità di questo marker di indicare il livello di gravità della sepsi stessa. "In questo modo – concludono i responsabili della ricerca – è possibile intervenire con terapie personalizzate ancora prima delle manifestazioni più aggressive della malattia, con l’obiettivo di aumentare le probabilità di successo clinico". Laura Lana