NICOLA PALMA
Cronaca

Saluti romani al Cimitero Maggiore: identificati 70 militanti di ultradestra

Le indagini della Digos sulla parata nera del 29 aprile al Campo X

La foto del blitz al Campo X il 29 aprile resa pubblica dai neofascisti

Milano, 3 maggio 2017 - Arrivano i primi risultati dell’inchiesta-lampo della Digos sulla parata nera al Cimitero Maggiore andata in scena il 29 aprile: in 70 sono già stati identificati dalla polizia dopo un’attenta analisi delle foto della manifestazione; tutti esponenti di CasaPound e Lealtà e Azione (a cominciare dai vertici Gianluca Iannone e Norberto Scordo), sono stati segnalati alla Procura in vista di una denuncia per apologia di fascismo. Il lavoro degli investigatori continua, con l’obiettivo di individuare il maggior numero possibile di partecipanti all’iniziativa organizzata al Musocco nel giorno della commemorazione per Carlo Borsani, Enrico Pedenovi e Sergio Ramelli: sarà difficile dare un nome a tutti i mille partecipanti, intendiamoci, ma gli approfondimenti di via Fatebenefratelli non lasceranno nulla al caso. Del resto, all’indomani dell’iniziativa non autorizzata, il questore Marcello Cardona aveva assicurato «massimo rigore» nell’indagine, preannunciando l’invio di un’informativa al procuratore aggiunto Alberto Nobili già nella giornata del 2 maggio. E così è stato.

Una reazione immediata alla sfida lanciata dall’estrema destra ai divieti imposti per il 25 aprile dal Comitato per l’ordine e la sicurezza: niente cortei di massa né vessilli inneggianti al Ventennio nel giorno del 72° anniversario della Liberazione. Quel giorno, i militanti di CasaPound e Lealtà e Azione non si fecero vedere al Maggiore. Salvo poi presentarsi 96 ore dopo con un blitz lontano da telecamere e controlli: ingresso alla spicciolata dalle porte di via Jona e via Barzaghi, inquadramento in formazione militare nel vialetto centrale, sfilata fino al luogo in cui sono sepolti i morti della Repubblica sociale italiana e braccia tese al grido di «Presente». A cose fatte, la nota su Facebook con tanto di istantanee-beffa: «La decisione è frutto del rispetto per i nostri caduti che meritano di essere ricordati nel modo migliore e non secondo prescrizioni dettate da istituzioni ostaggio dei soliti fomentatori d’odio». Della parata nera si è parlato ieri a Palazzo Marino: «Un gesto che va condannato con un atto istituzionale da parte di tutto il Consiglio comunale – ha sottolineato il consigliere di Milano in Comune Basilio Rizzo –. La cosa ancora più grave è che oltre mille persone si siano radunate senza che nessuno sapesse niente e senza l’intervento delle forze dell’ordine per prevenire». «Serve una presa di distanza da parte di tutte le forze politiche – ha aggiunto il consigliere di Sinistra X Milano Paolo Limonta – ma questa presa di distanza non c’è stata da parte del centrodestra in questa aula».