EMPIO MALARA*
Cronaca

Navigli riaperti Ora uno spiraglio grazie all’Ue

Empio

Malara*

Pochi giorni fa, a Italians Festival, il sindaco di Milano Beppe Sala è tornato sul tema della riapertura dei Navigli e ha detto: "Il problema è che per farlo servono cinquecento milioni". I cinquecento milioni sono stati con rapidità richiesti dal Comune di Milano, per mezzo dei Recovery fund, all’Unione Europea: si suppone che entro giugno del 2021 l’Unione Europea si pronuncerà sui progetti. Nell’attesa di ricevere i denari richiesti, per rafforzare la richiesta e garantire il rischio dei ritardi nell’esecuzione delle opere, il sindaco di Milano potrebbe mantenere la sua promessa elettorale di riapertura dei Navigli iniziando a riaprire un tratto culturalmente e storicamente significativo dei Navigli. Potrebbe riconnettere la monumentale Conca di Viarenna alla Darsena, un’opera che costa poco più di dieci milioni di euro e come ha dimostrato il professore Borgonovi dell’Università Bocconi, la riconnessione porta benefici economici tali da ripagare l’investimento in circa diecidodici anni. Secondo alcuni cittadini ultra “popolari” e anche di oltre “sinistra”, questi dieci milioni di euro sarebbero meglio spesi per sistemare un edificio in periferia, ovvero i dieci milioni sarebbero, a loro avviso sottratti agli investimenti destinati alle periferie o ai servizi. Osteggiare l’investimento in opere pubbliche - fino a prova contraria la riapertura dei Navigli è un investimento in opere pubbliche – contrapponendo un bisogno reale di intervento nelle periferie che dovrebbe essere soddisfatto comunque, mi sembra del tutto inconcludente. Non credo, non posso credere che il sindaco di Milano, Beppe Sala sia caduto nel tranello di chi, contrario all’apertura dei

Navigli, si fregia di essere “popolare” per portare acqua al suo mulino. Se anche il bisogno delle periferie è tantissimo ciò non significa che Milano debba trascurare gli investimenti, specialmente se, nel caso dei Navigli, si tratta contemporaneamente di opere pubbliche, di opere d’arte, e di infrastrutture , in una parola , si tratta ( me lo consenta il sindaco) di rigenerare risorse per il futuro di Milano, periferie incluse.

*Istituto per i Navigli

e Associazione

Amici dei Navigli