"Natura ibrida, norme contradditorie Le Aler non si possono riformare"

L’allarme della Rozza (Pd) che ora chiede alla Giunta di fare quanto occorre per coinvolgere il Parlamento

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Hanno i doveri della pubblica amministrazione e gli oneri fiscali delle aziende private. Una natura che ne complica il funzionamento e che le rende irriformabili senza un intervento legislativo di più alto rango, di rango statale. Questa la condizione e la prigione in cui versano le Aler lombarde, secondo quanto accertato da Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, in prima linea per riformare le aziende dell’edilizia pubblica. Uno schema di riforma è già stato individuato dai Democratici ed è riassumibile in tre punti: liquidare le Aler, trasferire la proprietà degli alloggi alla Regione e lasciare che le Aler – nel frattempo ribattezzate Alpa (Agenzie lombarde per l’abitare) restino solo società di gestione, esattamente come MM a Milano. Il punto critico, però, è il secondo: per effetto della loro natura di enti pubblici di natura econimica, nel caso cedessero gli alloggi alla Regione, le Aler dovrebbero pagare l’Ires, un esborso stimato in almeno 360 milioni di euro, che, per la sua entità, vanificherebbe il senso dell’operazione. Senza contare che lo Statuto di Aler e la legge regionale non si parlano: nel primo si afferma che spetta alla seconda disciplinare la trasformazione delle Aler, nella seconda si afferma l’esatto contrario.

Da qui l’affondo della Rozza: "Le Aler andrebbero cambiate radicalmente ma oggi come oggi, purtroppo, sono irriformabili a causa della loro stessa natura giuridica. Regione Lombardia, quasi trent’anni fa, fece la scelta di creare enti economici, perché in Giunta erano convinti di poter avere delle nuove società immobiliari – continua la consigliera regionale –. Così facendo, hanno creato enti con i doveri della pubblica amministrazione ma con gli oneri fiscali delle aziende private. Era chiaro che quel modello, che doveva farsi carico dei cittadini meno abbienti, che pagano canoni sociali, non poteva funzionare, perché le Aler non possono vivere del proprio, con i proventi degli affitti. Il modello da seguire è quello delle società di gestione, ma per fare ciò le Aler si dovrebbero liberare delle proprietà e degli oneri connessi, cedendoli alla Regione. Essendo enti economici, dovrebbero però pagare una montagna di tasse e questo blocca la nostra ipotesi di riforma. Una riforma va fatta – conclude Rozza – ma al momento è impossibile". Per questo il Pd presenterà un ordine del giorno in Consiglio regionale per impegnare la Giunta ad avviare l’iter per ottenere un cambio legislativo.

Giambattista Anastasio

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