
"Un altro passo avanti verso la Milano del futuro". Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha salutato così il progetto del "primo Museo nazionale di arte digitale del mondo" che sorgerà nell’ex albergo diurno di Porta Venezia e negli spazi del Meet. "Abbiamo colto al volo questa opportunità - ha aggiunto il sindaco - che ci è stata offerta dal nostro Governo. Non si tratta di riproduzione in digitale di opere d’arte, bensì di opere che nascono direttamente in formato digitale. Io credo molto al progetto. Che, tra l’altro, ci aiuterà a riqualificare un’area centrale ma delicata". "Si chiude così il quadro complessivo degli interventi sulle infrastrutture culturali statali nella nostra città - ha aggiunto l’assessore alla Cultura di Palazzo Marino Filippo Del Corno - che con il Museo della Resistenza, la Biblioteca europea e questo nuovo progetto sull’Arte digitale ha saputo attrarre oltre 120 milioni di investimento del ministero della Cultura nell’arco del mio mandato. Un’eredità preziosa che sarà certamente un asse cruciale dello sviluppo urbano della Milano del futuro, con la cultura al centro della vita della comunità cittadina". L’apertura del nuovo museo è prevista per il 2026, lo stesso anno dei Giochi olimpici invernali Milano-Cortina.
Per trasformare l’ex albergo diurno di Piazza Oberdan nella sede del Museo nazionale dell’arte Digitale saranno investiti 6 milioni di euro con l’idea che si crei un vero e proprio distretto con la limitrofa sede di Meet, situata sempre in piazza Oberdan, e con possibili estensioni in spazi dei vicini Giardini Pubblici. Idee illustrate dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran. A suo parere l’annuncio del ministro della Cultura, Dario Franceschini, della creazione del nuovo museo a Porta Venezia è un fatto "molto importante" per il quale la città "deve ringraziare il prezioso lavoro di Filippo Del Corno", cioè l’assessore alla Cultura. Nei prossimi giorni la decisione verrà perfezionata con un decreto. Il diurno Oberdan è stato salvaguardato in questi anni grazie al Fai e con questo intervento tornerà a nuova vita e aperto ai cittadini dando spazio a un tipo d’arte che sta creando un interesse crescente.
Intanto, sempre sul fronte della cultura, Milano si prepara a celebrare nel 2023 il cinquantennale della morte dello scrittore Carlo Emilio Gadda. Il Comune di Milano e il Centro Studi Gadda stanno pianificando una serie di iniziative condivise, "che saranno progettate nei prossimi mesi per dare il giusto riconoscimento a uno scrittore che ha saputo innovare il romanzo sia nella struttura che nel linguaggio, rendendolo contemporaneo".