Realizzare un museo all’interno di Palazzo Visconti per custodire e valorizzare tutti i reperti archeologici che sono stati rinvenuti durante i lavori di rigenerazione urbana di piazza Visconti a Rho. Costruire un percorso di memoria tra passato e futuro della città. È il sogno del sindaco Andrea Orlandi. "Il progetto della piazza è nato pensando alle sfide del futuro e, incredibilmente, ci ha riportato alle origini della città – commenta il sindaco rhodense –. Emoziona sapere che rhodensi di duemila anni fa abbiano calpestato il suolo di allora. La città è un organismo vivente che perde pezzi e ne aggiunge altri. Rho già c’era duemila anni fa e vanta un glorioso passato, questo riempie di orgoglio noi che la abitiamo e le generazioni che verranno. Lavoriamo per raccogliere informazioni ma soprattutto per trasferire l’orgoglio di appartenere a questa comunità. Non esiste futuro se non si hanno radici ben salde nel terreno. Questo genera un legame tra una vasca di drenaggio di oggi e una strada romana che è stata percorsa per oltre un millennio".
Ai reperti di piazza Visconti e ai progetti per farli conoscere è stata dedicata una serata pubblica alla quale hanno parte gli assessori alla cultura Valentina Giro e all’urbanistica Edoardo Marini, i quali hanno anticipato che sulla piazza, rinnovata con spazi verdi e di incontro, resteranno alcuni segni che permetteranno di individuare i percorsi conservati sotto terra e i punti chiave dei ritrovamenti. C’erano anche Tommaso Quirino, funzionario della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano, e Stefano Cervo, archeologo che per la società C&V ha seguito gli scavi in pieno centro. Oltre al ritrovamento del cardo e decumano di una strada di epoca romana di grandi dimensioni, sono stati ritrovati un pozzo e un muro del Seicento, collegabili a Villa Visconti Banfi, due tombe a incinerazione indiretta con all’interno alcuni materiali, resti di strutture abitative.
"Il progetto della nuova piazza è nato con l’idea di trasformare quella che era una distesa di asfalto in uno spazio che fosse accogliente e guardasse al futuro pensando ai cambiamenti climatici che stiamo vivendo: una piazza verde, ombreggiata, con la presenza dell’acqua – ha spiegato l’assessora Giro –. Questo progetto è iniziato studiando la storia di quel luogo: i carotaggi hanno restituito una certa idea della città antica, ma poi si è scoperto molto di più. Pensando a come conservare tutto, d’istinto viene da dire che si possa collocare un vetro e lasciare tutto a vista, ma non è così semplice. Vogliamo tenere materialmente viva la memoria delle tracce fisiche. Una prima tappa è stata rappresentata dalle visite guidate, continueremo con pubblicazioni, mostre, eventi temporanei". Intanto mentre i lavori della piazza continuano, sono in corso anche nuovi studi sui reperti.