REDAZIONE MILANO

Muro anti immigrati, convegno in Regione con Forza Nuova

Il Pd protesta all'esterno, ma il convegno organizzato da Fucsia People con l'inventore del muro in Ungheria e con Roberto Fiore si è tenuto ugualmente

A sinistra, Baldini e Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, al centro

Milano, 9 luglio 2015 - 'Muro: protezione o divisione?', è questo il nome del convegno al Pirellone organizzato dalla consigliera regionale Maria Teresa Baldini (Gruppo misto - Fuxia People) e al quale tra gli altri hanno partecipato il leader di Forza Nuova Roberto Fiore e László Toroczkai, sindaco di Ásotthalom, in Ungheria, primo a proporre di costruire un muro al confine con la Serbia. All'esterno, una delegazione del Pd ha organizzato un presidio di protesta. Consiglieri regionali e comunali del Pd hanno si sono fatti trovare all'ingresso del palazzo, alcuni indossando anche magliette in ricordo del 70/o della Liberazione.

 "Non ci stiamo che passi tutto nell'indifferenza totale con la compiacenza di Maroni verso uno come Fiore - ha spiegato il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri - non accettiamo che uno come Fiore che calpesta la Costituzione e si rifa' al fascismo possa continuare a entrare nella casa dei lombardi. Vorremmo non passasse l'idea di assuefazione".

È la seconda volta in pochi mesi che la consigliera regionale Baldini (ex Lista Maroni) invita Fiore e i militanti di Forza Nuova (che rappresentano la maggior parte della platea) a un convegno al Pirellone. «La Lega è compiacente - ha concluso Alfieri - ma almeno le altre forze del centrodestra, che tacendo diventano complici, prendano le distanze».

Al presidio, con Alfieri, tra gli altri, anche il segretario del Pd metropolitano Pietro Bussolati, il capogruppo in Comune Lamberto Bertole' e il capogruppo in Regione Enrico Brambilla che ha ricordato che le autorizzazioni per ospitare i convegni non spettano al Consiglio regionale, ma sono in capo a Maroni. "E' lui il padrone del palazzo ha detto - e quando abbiamo protestato per questo convegno ci ha etichettati come 'snob'".