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Murgia, l’esperta dello Ieo: serve supporto psicologico per tutti i malati di tumore

“Non c’è un modo giusto o sbagliato” – sottolinea Gabriella Pravettoni, nel parlare della scelta della scrittrice di vivere pubblicamente il suo dramma. Alla Statale di Milano dal 31 agosto al 3 settembre il Congresso Mondiale di Psiconcologia: in Italia servizio non garantito

La scrittrice Michela Murgia, ha raccontato la sua malattia fino all'ultimo

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Milano, 11 agosto 2023 - "Nell'affrontare un tumore non c'è un modo giusto e uno sbagliato oppure uno che sia migliore di altri. Molti, come ha fatto Michela Murgia, sentono il bisogno di condividerlo anche con chi non conoscono. L'importante è garantire a tutti i pazienti un supporto psicologico affinché ognuno trovi il 'suo' modo. Questo, troppo spesso, manca". Lo spiega Gabriella Pravettoni, dirige della Divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo).

“Supporto psicologico per tutti”

Quando si riceve una diagnosi di tumore, spiega Pravettoni, professoressa di psicologia alla Statale di Milano, "c'è chi si chiude tra gli affetti familiari e chi sente il bisogno di portare all'esterno la propria esperienza. Nel secondo caso, le motivazioni per cui si sceglie di farlo sono diverse ma non dovremmo far passare il concetto che quello sia 'il' modo giusto, perché implicitamente diremmo che sbaglia chi non lo fa. Quello che è importante è che tutti abbiano un supporto psicologico adeguato, affinché ognuno possa vivere l'esperienza nel modo migliore rispetto alle proprie caratteristiche e alla propria storia".

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Aiuto per rapportarsi con figli e genitori

A questo serve lo psiconcologo, professionista che affianca i pazienti per aiutarli, ad esempio, a comunicare la malattia ai bambini, a viverla in coppia o con genitori anziani. "È evidente - precisa - la grande mancanza in Italia. Nonostante la legge preveda che nelle Brest Unit (Senologie, ndr) vi sia lo psiconcologo, solo poche lo hanno realmente. E non si capisce perché dovrebbe esser garantito a chi ha il tumore al seno e non a chi lo ha ai polmoni. Sono stati fatti passi in avanti ma non abbastanza: nei centri di eccellenza ci sono situazioni strutturate, ma nella maggior parte degli ospedali questa figura manca o è precaria o non specializzata".

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A Milano il congresso mondiale

Dal 31 agosto al 3 settembre si tiene all'Università Statale di Milano il Congresso Mondiale di Psiconcologia. Sarà occasione per fare il punto sulla situazione italiana "che è simile a quella dei paesi meno sviluppati. Mentre nel modello americano o nordeuropeo - conclude - tutti i pazienti oncologici hanno accesso al servizio, dal momento della diagnosi a quello della guarigione, o alle cure palliative". 

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