
"La biblioteca è fondamentale da molto tempo ed è una parte storica di questo quartiere". Così dice Andrea Caroni presentando l’edificio in cui lavora da tempo.
Baggio, un quartiere periferico di Milano, ospita parecchi spazi dedicati agli adolescenti e tra poco ne nascerà uno all’interno della biblioteca che è stata e continuerà a essere sede di cultura. Già il 20 marzo 2019, dopo mesi di lavoro, l’area per i ragazzi sarebbe dovuta essere pronta, ma interruzione dopo interruzione, non si è più avuta una data precisa, perciò si è deciso che si sarebbe riaperto quando i vari inconvenienti (passaggi di linee telefoniche, tubazioni di gas, fognature) si fossero risolti. Nonostante i vari rinvii dell’apertura e quindi uno spazio in meno per concedere tranquillità a tutte le generazioni, i giovani del QR52 si sono organizzati per regalare colore alle impalcature circondanti la struttura ideando dei murales per lasciare la loro impronta. Il QR52 è un Centro di Aggregazione Giovanile nato per rispondere ai sempre più emergenti bisogni dei minori della zona. I volontari, facenti parte di un Centro Vincenziano (CV) in via Quinto Romano, sono attivi dal 1994. A metà gennaio di quest’anno hanno lanciato un messaggio di speranza approfittando della loro arte. Così come negli scorsi anni altre generazioni di giovani hanno dedicato tempo e forza per realizzare sui muri della scuola secondaria di primo grado "Primo Levi", in via Pistoia, dei murales. Piccoli o grandi, sono tutti dei simboli: una donna in bicicletta ricorda i tanti partigiani che salvarono decine di ebrei durante la seconda guerra mondiale; la chiesa vecchia di Baggio con accanto il suo organo rappresenta il quartiere e un folto albero delinea la vita. I più recenti, però, sono il ritratto di Primo Levi, chimico ebreo sopravvissuto alla Shoah a cui è dedicata la scuola, e una macchina per scrivere con una frase pronunciata da Levi stesso. Sono stati realizzati nel 2018 da alcuni studenti che presentavano fragilità sociali e comportamentali delle classi terze di allora guidati dai due professori di arte e immagine. Occasionalmente per alcuni murales, sono stati affiancati da ragazzi frequentanti uno dei centri della fondazione Don Gnocchi. Il laboratorio era mirato a scoprire l’uso della pittura murale, nell’ottica di riqualificare gli spazi esterni dell’istituto. Esso si è sviluppato durante le ore curriculari ed è stato diviso in due fasi: una prima fase di progettazione e una seconda che ha portato alla realizzazione dell’intervento esterno. Tutto ciò ha permesso che dei ragazzi disabili e altri con delle difficoltà avessero l’occasione di organizzare i processi creativi, l’uso delle tecniche artistiche e l’esecuzione del progetto grafico fino all’elaborato finale. Dopo ore di lavoro, il risultato è stato a dir poco entusiasmante. Come quello dei ragazzi del QR52, a dimostrazione del fatto che l’impegno e la forza di volontà possono rivoluzionare spazi e menti.