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'Bella Milano', cancellato il murale di Pao. Lui: "La street art non è il male"

Lo street artist commenta su Facebbok quanto avvenuto durante la pulizia dei muri della città dai graffiti. Dopo la telefonata e le scuse dell'assessore Maran, promette: "Con piacere riporteremo il sorriso sui muri e sul volto dei bambini". Il concerto di Emis Killa (FOTO) ha chiuso la manifestazione

I volontari dell'Associazione anti graffiti alla Triennale

Milano, 17 maggio 2015 -  Oltre 1300 i volontari, sabato 16 maggio, hanno preso parte all'iniziativa 'Bella Milano' e si sono impegnati in oltre 200 luoghi di Milano per ripulirne i muri imbrattati dai vandali. Nella pulizia tra spugne e vernici, sono stati distrattamente cancellate le opere di 'street art' di Pao in via Cesariano.

"I graffiti e la street art non sono il male, ma a volte persino una risorsa, per una città migliore, più bella": così lo street artist ha commentato , sulla sua pagina Facebook. "Qualsiasi eccesso stroppia: una città coperta di tag è brutta quanto una città - scrive il famoso artista milanese - di un unico colore". Quello di via Cesariano, racconta Pao, che lo ha dipinto nel 2001 insieme a Linda, è stato uno dei suoi primi lavori, realizzato senza il permesso del Comune ma con il consenso dei frequentatori della piazza, genitori, abitanti e negozianti. Da quel giorno il muro colorato "ha caratterizzato un parchetto altrimenti anonimo regalandogli una anima", come testimoniano anche i residenti del quartiere, affezionati a quei disegni che decoravano il parchetto dei bambini di zona.

"Seppur non si tratta del muro più bello che io abbia realizzato rimane uno dei più sentiti, proprio - commenta Pao - per la sua funzione sociale"Proprio per questo "mi dispiace - scrive - per i maniaci dell'ordine e del monocromo, ma luoghi come via Cesariano ed il suo murale sono necessari alla città, per la salute mentale dei suoi abitanti e per lo sviluppo creativo dei suoi bambini. L'intervento di ieri dei volontari di Retake Milano è stato - commenta Pao - quanto meno avventato, certo il murales era scolorito, con qualche pasticcio sopra, ma è evidente che per molti era ancora preferibile al noiosissimo rosa pallido che hanno scelto. Non era meglio - si chiede - prima parlare con i residenti? E magari contattare chi quel muro aveva dipinto, se pur senza permesso ufficiale, con il consenso dei fruitori di quello spazio? Spero che questo episodio possa portare ad un passo avanti nella questione: se l'inquinamento visivo (tag, ma anche pubblicità, segnaletica selvaggia, obbrobri architettonici) da fastidio alla maggioranza delle persone, è necessario capire che la città è luogo delle differenze e della convivenza, luoghi di espressione libera sono necessari e salutari quanto zone pulite ed ordinate".  

Dopo quanto successo, ieri Pao è stato contattato dall' assessore Maran, che "si è scusato dell'incidente e mi ha chiesto la disponibilità perché il murale venga ripristinato, questa volta con tutti i permessi. Con piacere - conclude - riporteremo il sorriso sui muri e sul volto dei bambini".

 

Nel 2001 dipinsi insieme a Linda il muro di via Cesariano. Uno dei miei primi muri, realizzato con il consenso dei...

Posted by Pao on Domenica 17 maggio 2015