Milano, muore punto da un insetto nell'orto

Shock anafilattico. "Abbiamo provato a rianimarlo ma non si è più ripreso"

Soccorritori in ambulanza (Archivio)

Soccorritori in ambulanza (Archivio)

"Stava riparando la bicicletta di un amico quando è stato punto da un insetto. Un’ape o, più probabile, una vespa. Ha imprecato, si è disinfettato con l’alcol e poi è tornato a lavorare sulla bici. Ma dopo pochi istanti si è accasciato: “Non mi sento bene“. E allora abbiamo chiamato il 118. Nel frattempo aveva perso i sensi". Per A.M.R., di 62 anni, non c’è stato niente da fare: è morto stroncato da uno choc anafilattico, nel suo orto di via Cascina Barocco al Parco delle Cave. La richiesta di aiuto è scattata poco dopo le 18. "Abbiamo seguito al telefono le istruzioni del medico del 118, mentre l’ambulanza era in arrivo, provando a rianimarlo. Uno di noi ha anche tentato un massaggio cardiaco", racconta uno degli ortisti. Quando i soccorritori lo hanno raggiunto, il sessantaduenne era in condizioni disperate. Intervenuto anche l’elisoccorso, ma l’uomo è morto prima ancora di essere caricato sul mezzo. Sul posto, la polizia di Stato per fare luce sulla vicenda. Allertata anche la polizia locale. La salma del sessantaduenne è stata messa a disposizione dei familiari; non sembrano esserci dubbi sulle cause della morte: choc anafilattico dopo la puntura dell’insetto.

A.M.R. era molto conosciuto nel Parco delle Cave perché rappresentava il gruppo degli ortisti. "Si era aggiudicato un orto del Comune per due bandi di fila ed era stato eletto nostro rappresentante con tantissimi voti". Coltivava per passione il suo fazzoletto verde da circa 7 anni. Il suo angolo di pace. "Nella vita aveva fatto un po’ di tutto: idraulico, operaio, amministratore di stabili. Era in attesa di andare in pensione. Lascia una moglie, fratelli e nipoti". Gli amici ortisti lo descrivono come "una persona brontolona. Ma sotto la scorza ruvida nascondeva un cuore enorme: non diceva mai di no se qualcuno gli chiedeva un favore. Ed è morto mentre riparava la bicicletta di un amico". Gli era già capitato, continuano, di essere punto da insetti. "Si gonfiava ma, dopo due o tre giorni, il malessere passava. Gli aveva dato noia anche il morso di un ragno, qualche tempo fa. Ma nessuno poteva immaginare che l’attacco di una vespa gli sarebbe stato fatale".

 

 

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