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Milano, morto Maurizio Vitale: linguista, docente e promotore della legge Bacchelli

Aveva 99 anni. Era docente emerito alla Statale

Maurizio Vitale

Milano - Addio a Maurizio Vitale, insigne storico della lingua italiana. Aveva 99 anni. 

Professore emerito dell'università Statale di Milano, dove ha insegnato a lungo Storia della lingua italiana ed è stato direttore per molti anni dell’Istituto di Filologia Moderna. Fuori dal mondo universitario ha diretto dal 1956 al 1976 i classici italiani della casa editrice Rizzoli; fino al 1995 la collana Letteratura e linguistica dell’editore Morano di Napoli. Negli ultimi tempi era a capo della collana Linguistica e critica letteraria dell’editore Cesati di Firenze.

Medaglia d’oro per i benemeriti della cultura e dell’arte, è stato insignito del Premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei per la storia della lingua italiana nel 1987, nonché del premio internazionale “Gerolamo Cardano” del Rotary Club di Pavia nel 1998.

Secondo l'enciclopedia Treccani Vitale ha legato il suo nome soprattutto all'esame dei dibattiti linguistici nella storia dell'italiano, sia per alcuni saggi specifici relativi al Seicento e al primo Ottocento (raccolti nel volume La veneranda favella, 1988), sia per un'ampia analisi storico-critica, da Dante al Novecento, condotta nel volume La questione della lingua (1960; 2a ed. 1978).

Maurizio Vitale fu, insieme al professore napoletano Francesco Di Donato, fra i motori per la promozione della Legge Bacchelli, il provvedimento che prevede l'erogazione di un vitalizio a chi si sia distino per meriti culturali, letterari, artistici e sportivi e si trovi in condizioni d'indigenza. Vitale era molto amico di Bacchelli, lo scrittore bolognese a cui è intitolata la legge, il quale però non riuscì a goderne perché morì nell'ottobre del 1985 poco prima della sua approvazione definitiva,