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Morto l’architetto Andrea Branzi. Fondò Archizoom e il design radicale

Compasso d’oro alla carriera, artista concettuale di fama internazionale, aveva 84 anni. "Maestro vero"

Morto l’architetto Andrea Branzi. Fondò Archizoom e il design radicale

L’architetto e designer Andrea

Branzi, esponente di rilievo del Nuovo design italiano, che ha impostato le tematiche di fondo dell’architettura radicale, teorico e docente, artista di fama internazionale e Compasso d’Oro alla carriera, è morto ieri all’età di 84 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Adi Associazione per il Design Industriale.

Nel 1966, Andrea Branzi ha fondato, con Massimo Morozzi, Paolo Deganello e Gilberto Corretti, uno dei fenomeni più fecondi e influenti del pensiero progettuale contemporaneo: "Archizoom Associati".

Lo studio è stato la fucina del pensiero del design radicale: da qui è nata l’idea di considerare l’architettura e il design come strumenti per un’elaborazione critica della società e delle sue derive consumistiche. Branzi è anche stato tra i fondatori di "Domus Academy" e ha formato intere generazioni di progettisti al Politecnico di Milano. Di questi anni sono i contributi ai progetti urbanistici della "No-Stop City" e a quelli di arredamento domestico, con il divano "Superonda".

Branzi si trasferì a Milano nel 1973, dove lavorò come consulente del Centro Design Montefibre (con il quale vinse nel 1979, con Massimo Morozzi e Clino Trini Castelli, un Compasso d’Oro per il sistema Meraklon Fibermatching). Fu tra i fondatori del movimento "Global Tools" che, ispirandosi ai movimenti artistici del Comportamentismo e dell’Arte concettuale, ne trasferiva al design l’atteggiamento libero da programmi e centrato sull’azione e sulle idee più che sugli oggetti in sé. Il presidente della Triennale, Stefano Boeri, il Consiglio di amministrazione, la direttrice generale Carla Morogallo e il comitato scientifico ricordano Branzi come “maestro dell’architettura e del design”. Nel corso della sua carriera, Branzi ha intrecciato numerose volte la sua storia con quella della Triennale. An.Gi.