Poffe, l’ultima acrobazia: "Credeva nei suoi sogni"

Andrea, anima dell’azienda Zero-Gravity, fulminato da un malore a 40 anni. Aveva lasciato una carriera in banca tra Londra e New York per Milano

Andrea Poffe, morto a 40 anni

Andrea Poffe, morto a 40 anni

Milano, 8 maggio 2020 - Andrea Poffe aveva compiuto 40 anni un mese fa, l’8 aprile. Si è spento lunedì per un malore improvviso. Una morte che per familiari e amici è "assurda". E’ a lutto la sua creatura, Zero-Gravity, il più grande centro sportivo d’Italia dedicato alle discipline acrobatiche, che Poffe, originario di Verona ma milanese d’adozione, aveva inaugurato tre anni fa in via Valvassori Peroni, zona Lambrate, affiancato dal fratello Michele e dall’amico Francesco Pisani.

Ha realizzato il sogno di esportare l’acrobatica indoor a Milano mettendo tutto se stesso in questa impresa dopo aver abbandonato una carriera ben avviata all’estero, nel campo della finanza: con in tasca un master ad Harvard, ha lavorato per la banca d’affari Morgan Stanley prima a Londra e poi a New York. Ma a un certo punto ha deciso di tornare indietro, a Milano, per dedicarsi a una passione. Francesco Pisani ricorda che "il desiderio di Andrea si è concretizzato nel 2011 avviando i primi corsi di freestyle in una palestra in zona viale Zara. Nel 2013 abbiamo preso in gestione una tensostruttura del Centro sportivo Crespi di via Valvassori Peroni, per poi partecipare, due anni dopo, al bando comunale che abbiamo vinto e che ci ha consentito di realizzare la nuova struttura". Così è nato il polo di 4mila metri quadri aperto a tutti: ci sono la palestra "Academy" per bambini, ragazzi e principianti, la zona "Master" per gli agonisti, un’area per il fitness, una sala pole dance, due sale polifunzionali, spogliatoi, bar e un parco di 6mila metri quadri con tre campi da beach volley". Poffe non si era fermato, "era pronto a inaugurare centri sportivi di Zero-Gravity - continua Pisani - in altre città: a Roma, dove la struttura è quasi pronta, e a Torino. Ora io e Michele, fratello di Andrea, continueremo in suo nome anche se non sarà facile perché era lui il leader, la mente e la forza. Questa passione era tutta la sua vita. Era single, dava il cento per cento a Zero-Gravity".

In questo periodo difficile "era il più fiducioso di tutti, era entusiasta pensando alla ripresa delle attività". Il malore improvviso di lunedì "resta ancora inspiegabile. Stava bene, non aveva patologie, praticava sport. L’autopsia chiarirà la causa". Ieri la notizia è stata comunicata sulla pagina Facebook di Zero-Gravity insieme a un messaggio: "Nessuna parola riesce a esprimere il dolore che ci ha colti alla notizia della sua scomparsa. Andrea, l’uomo e l’amico, ci ha lasciato. Una persona perbene, che ha fatto della propria passione per lo sport non solo una professione ma un punto di riferimento per le nuove generazioni, uno spazio in cui ognuno può sentirsi parte di una grande famiglia. Gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto: la sua umanità, responsabilità e visione imprenditoriale devono essere per noi un esempio per continuare ad andare avanti uniti. Questo sarà il modo migliore per onorare la sua memoria".

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