REDAZIONE MILANO

Morto a 102 anni il luminare della cardiologia Fausto Rovelli

Fondatore della Fondazione De Gasperis (che affianca il dipartimento cardiotoravascolare dell’Ospedale Niguarda), protagonista della cardiologia italiana

È morto ieri il professor Fausto Rovelli, 102 anni, fondatore della Fondazione De Gasperis (che affianca il dipartimento cardiotoravascolare dell’Ospedale Niguarda), protagonista della cardiologia italiana. Seguendo la strada aperta dal suo maestro Angelo De Gasperis, Fausto Rovelli ne ha continuato l’opera, assegnando al Dipartimento e all’Ospedale un ruolo di punta avanzata nel panorama nazionale per l’evoluzione della cardiologia e della cardiochirurgia, la formazione sempre più specialistica del personale medico, la ricerca scientifica e l’applicazione di nuove tecnologie alla diagnosi e alla cura delle patologie cardiovascolari. Maria Frigerio, allieva del professor Rovelli e ora alla guida del reparto di Insufficienza cardiaca e Trapianti, lo ha ricordato così: "Ai tempi in cui è nato De Gasperis, la cardiologia era solo una “costola” della medicina interna. È allora che Fausto Rovelli ha l’intuizione di agganciare lo sviluppo della cardiologia a quello della cardiochirurgia, creando di fatto il prototipo del dipartimento del cuore".

Si deve alla sua vocazione pionieristica, all’inizio degli anni ’80, l’intuizione di usare precocemente un farmaco in grado di sciogliere il trombo (la cui formazione all’interno dei vasi che portano sangue al cuore determina l’infarto), in modo da intervenire, oltre che sulle conseguenze (aritmie, arresto, scompenso), sulla causa dell’infarto, limitandone il danno al cuore. Un punto di partenza che di lì a poco sfociò in uno studio che coinvolse 12mila pazienti in Italia e fu riconosciuto a livello internazionale come una delle pietre miliari nella storia della cardiologia. "Impossibile dimenticare che, pur avendo smesso di svolgere la professione medica da oltre trent’anni, Rovelli ha continuato a seguire con attenzione la nostra attività, onorando della sua autorevole presenza anche l’ultimo evento in presenza organizzato dalla Fondazione nel 2019", ricorda il presidente Benito Benedini.