MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Morti raddoppiati, cimitero di Lambrate a numero chiuso / VIDEO

Limitate le cremazioni ai soli deceduti milanesi: stop ai non residenti. Come era capitato il 26 marzo, in pieno lockdown

di Massimiliano Mingoia

Un brutto segnale. Come ai tempi del primo lockdown del marzo scorso. Nelle ultime settimane la media dei morti giornalieri a Milano è raddoppiata da 46 a oltre 80 a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19 (decuplicati dal 4 ottobre a domenica scorsa) e il Comune ha deciso di limitare gli accessi al forno crematorio del cimitero di Lambrate. Nello specifico, a partire da domani le persone decedute a Milano ma non residenti in città non potranno essere cremate dall’amministrazione comunale meneghina.

Numero chiuso al Crematorio. Questione di dati. Lo spiega nel dettaglio una determina comunale che premette: "Il crematorio di Lambrate dispone di quattro linee di cremazione che soddisfano la domanda di servizio generata in relazione ad una mortalità media, nel territorio milanese, pari a circa 46 decessi al giorno". Si parla di tutti i morti nel capoluogo lombardo, residenti o no nello stesso. "La cremazione è garantita ove non ostino difficoltà tecniche o cause di forza maggiore – continua il documento –. Eventuali incrementi della mortalità giornaliera, registrati per un periodo limitato e con entità non superiore al 20%, sono gestiti attraverso il deposito temporaneo dei feretri, conservati nelle celle refrigerate al servizio del crematorio (133 celle)". Ma l’incremento dei decessi in città ormai ha superato ampiamente quota 20% e il Comune è costretto a correre ai ripari. "Nel territorio milanese – si legge nella determina – si sta registrando una crescente mortalità media giornaliera anche con picchi superiori a 80 decessi al giorno. La situazione sta compromettendo la normale capacità operativa del crematorio e del deposito di Lambrate, con tempi di attesa per la cremazione superiori a cinque giorni dall’arrivo a Lambrate dei feretri". Risultato: torna d’attualità l’ordinanza firmata dal sindaco Beppe Sala lo scorso 26 marzo, in pieno lockdown. Un’ordinanza che consente di limitare le cremazioni a Lambrate solo ai morti residenti a Milano.

Sette mesi fa, quel provvedimento era stato un primo passo per certificare la situazione di emergenza: il 3 aprile, infatti, il Comune aveva deciso di chiudere il crematorio di Lambrate perché la situazione era diventata ingestibile. La struttura aveva riaperto il 20 aprile, ma solo per i morti milanesi, non per i non residenti. La situazione era tornata alla totale normalità solo qualche settimana dopo. Ora però si torna a limitare le cremazioni a Lambrate. Brutto segno.