Morta a 20 anni dopo il tiramisù vegano, il fidanzato: "Chiese rassicurazioni sul dolce"

Milano: è stato sentito come testimone in Procura il ragazzo di Anna Bellisario, morta domenica scorsa dopo 10 giorni di coma a causa di uno shock anafilattico

La ragazza era allergica ai latticini ed è morta per shock anafilattico

La ragazza era allergica ai latticini ed è morta per shock anafilattico

Milano, 9 febbraio 2023 - È stato sentito come testimone, per oltre due ore in Procura il fidanzato di Anna Bellisario, la 20enne morta domenica scorsa, dopo 10 giorni di coma, a causa di uno shock anafilattico provocato, secondo l’ipotesi al vaglio, da tracce di latte, a cui era fortemente allergica, contenute in un tiramisù venduto come vegano. Dolce che la giovane aveva mangiato la sera del 26 gennaio in un fast food di hambuger vegani in zona corso Garibaldi, nel corso di una cena proprio in compagnia del ragazzo.

Il giovane è stato convocato dal pm Luca Gaglio, titolare dell’inchiesta assieme all’aggiunto Tiziana Siciliano, per ricostruire quella serata in cui la fidanzata, a fine pasto, ha deciso di ordinare quel dolce, mai preso prima. Sempre molto attenta alle etichette dei prodotti che consumava, era convinta che il "Tiramisun", prodotto con marchio Mascherpa dall’azienda Glg di Assago, non avesse dentro proteine del latte. Così risultava proprio dall’etichetta. Come ha raccontato il fidanzato, erano andati più volte in quel locale vegano a mangiare e quella sera, poi, la 20enne si è sentita subito male dopo aver ingerito un paio di cucchiaini del dolce.

Durante la cena la ragazza aveva anche mangiato un panino con una maionese che, stando alle analisi, conteneva tracce di uova, altro alimento a cui era allergica, ma in modo minore. Intanto, nell’inchiesta si allungherà l’elenco degli indagati, oltre a titolare, responsabile della produzione e due dipendenti della Glg. È probabile che vengano iscritti anche dei responsabili del fast food, come garanzia per effettuare l’autopsia prevista per l’inizio della prossima settimana.

Sul vasetto del dolce (ritirato dal mercato due giorni fa) non era stato nemmeno indicato, da quanto si è saputo, che in quello stabilimento in provincia di Milano la lavorazione dei prodotti vegani veniva effettuata assieme a quella di alimenti con latticini. Una delle ipotesi è che il dolce possa essere stato così contaminato. Ci vorranno, invece, alcuni giorni per gli esiti delle analisi quantitative sulle "proteine del latte" presenti nel vasetto, esami affidati al Nas, e sarà disposta a breve dai pm anche una consulenza allergologica. 

 

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