REDAZIONE MILANO

Occupazione militare di Gaza, la Statale rompe i rapporti con Israele: “Azioni di guerra indiscriminate non sono autodifesa"

Il Senato Accademico vota all’unanimità lo stop ad accordi con “università, istituzioni o attori di altro tipo che siano direttamente o indirettamente implicati nelle violazioni attualmente in essere”

Lo striscione di solidarietà per Gaza esposto sulla Statale di Milano

Lo striscione di solidarietà per Gaza esposto sulla Statale di Milano

Milano, 16 settembre 2025 – L’Università degli Studi di Milano si asterrà dal procedere “a nuove stipule o rinnovi di accordi con università, istituzioni o attori di altro tipo che siano direttamente o indirettamente implicati nelle violazioni attualmente in essere”.

Lo stabilisce una mozione sulle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza approvata oggi - martedì 16 settembre – all'unanimità dal Senato Accademico della Statale che, nel ribadire “sdegno e condanna”per l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, e nel reiterare la richiesta di liberazione di tutti gli ostaggi, ribadisce che “l'autodifesa non può in alcun modo implicare azioni di guerra indiscriminate”. 

La presa di posizione arriva nel giorno in cui, dopo quasi due anni di guerra, Israele ha deciso di entrare a Gaza City con i carri armati. “Di fronte al perdurare inaccettabile dell’azione militare di Israele nella Striscia di Gaza e in particolare alla luce del piano di occupazione militare di Gaza City – si legge nel testo approvato, pubblicato sul sito dell’ateneo – l’Università degli Studi di Milano si unisce agli atenei italiani e internazionali e alle rappresentanze della società civile in tutto il mondo, soprattutto tenendo conto della risoluzione dell’11 settembre 2025 del Parlamento europeo, nella denuncia delle gravi violazioni dei diritti umani fondamentali accertate e continuamente reiterate nella Striscia, ivi compreso l’uso della fame nell’ambito di una quella che ormai si configura come una guerra di sterminio dalle conseguenze di portata catastrofica”.

“L’Università Statale di Milano ripudia l’uso della violenza in ogni sua forma – prosegue la mozione -. Nel riaffermare sdegno e condanna per l’ingiustificabile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, nel reiterare la richiesta di liberazione di tutti gli ostaggi, fermo restando che ogni persona, popolo e stato ha diritto alla sicurezza, l’Ateneo ribadisce tuttavia con forza che l’autodifesa non può in alcun modo implicare azioni di guerra indiscriminate, tali da giustificare, secondo autorevoli istituzioni come l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), Human Rights Watch, Amnesty International e la Corte Internazionale di Giustizia, l’uso del termine genocidio. L’Ateneo condanna con determinazione ogni atto contrario al diritto internazionale, quali ad esempio lo sfollamento forzato, la distruzione indiscriminata di edifici civili e l’impedimento all’accesso agli aiuti umanitari, nonché l’uccisione di medici, paramedici e giornalisti”. Inoltre , “l’Ateneo esprime profonda preoccupazione per il recente attacco alla Global Sumud Flotilla, effettuato con l’obiettivo di ostacolare il passaggio di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile, in chiara violazione del diritto internazionale”.

Il testo, amoio e articolato, si concude cosi: "Stanti le attuali condizioni di grave violazione dei diritti umani nella Striscia di Gaza – ma anche in Cisgiordania - in coerenza con i sopra citati principi, non potrà che astenersi dal procedere a nuove stipule o rinnovi di accordi con università, istituzioni o attori di altro tipo che siano direttamente o indirettamente implicati nelle violazioni attualmente in essere. Nel rinnovare l’auspicio per un’immediata cessazione del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, nell’ottica della salvaguardia della vita, dell’identità e dell’autodeterminazione della popolazione ivi residente, l’Università degli Studi di Milano si impegna infine a promuovere, in collaborazione con le altre istituzioni accademiche nazionali e internazionali una posizione condivisa a sostegno della pace e del rispetto del diritto internazionale”.