MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Ragazza morta in auto a Rogoredo: "Tre anni senza Tiziana. Né giustizia"

Il fratello della giovane: ho chiamato mia figlia come lei, per ricordarla

Tiziana Mangano con il fratello Roberto

Milano, 30 gennaio 2020 - «Il dolore è sempre immenso. Non è diminuito, non potrò mai cancellarlo. Ma vedere la mia bambina che oggi compie due anni, nata lo stesso giorno di mia sorella, un anno dopo la sua morte, mi dona una gioia e una speranza. È lei la forza di tutta la famiglia". Roberto Mangano, 37 anni, è il fratello di Tiziana, che morì il 3 febbraio del 2017 dopo essere finita con la sua Cinquecento contro il guardrail del raccordo dell’Autostrada del Sole a poche centinaia di metri dall’uscita di piazza Mistral. Un pezzo di metallo orizzontale, che penzolava dalla barriera, sfondò la portiera destra della vettura e si conficcò nel corpo della ragazza, uccidendola. Aveva compiuto 30 anni da una manciata di giorni, il 28 gennaio. L’anno dopo, il 28 gennaio 2018, è nata Aurora Tiziana, che per Tiziana sarebbe stata la prima nipotina: "Io e mia moglie abbiamo voluto darle anche il nome della zia", spiega Roberto a Il Giorno. Martedì è stato il momento di soffiare su due candeline. Il dolore della famiglia è addolcito da una vita che avanza, da quei piccoli passi ogni giorno più sicuri che aiutano a guardare al futuro. "Colori la nostra vita con la tua preziosa allegria, ci insegni ogni giorno la magia dell’Amore", la frase che mamma e papà hanno dedicato alla loro bimba sui social.

«Mi piace credere che questa coincidenza di compleanno non sia casuale, che in qualche modo mia sorella abbia voluto mostrarci la sua vicinanza. Ogni anno, festeggiare la nostra bambina è un po’ come festeggiare anche lei". La vera festa per Tiziana sarà però "quando avrà giustizia", sottolinea il fratello che da subito aveva puntato il dito contro il guardrail killer. "Il processo non si è ancora concluso. Abbiamo avuto un’udienza, la prossima è a maggio, per sentire testimoni e periti che stanno facendo le valutazioni". Una lunga battaglia legale. Era settembre del 2018 quando la Procura (dopo le indagini del pm Sergio Spadaro) aveva chiesto il processo per tre tecnici comunali e uno d’impresa, con l’accusa di omicidio colposo. Stando agli inquirenti, nessuno si era attivato per sistemare quella barriera ed evitare il peggio, nemmeno dopo una serie drammatica di quattro incidenti avvenuti sempre in quel punto a partire da novembre 2016, "escalation" culminata con l’incidente mortale di Tiziana. A marzo 2019, i lavori per la messa in sicurezza del raccordo autostradale A1 - piazzale Corvetto (tra San Donato e piazza Mistral), un’opera da 1.382.000 euro, con la sostituzione di 8.950 metri di barriere e la posa di tre "attenuatori d’urto" a cura del Comune, più l’aggiunta di due autovelox che dovrebbero entrare in funzione ad autunno. Troppo tardi, per Tiziana.