Morta per choc anafilattico Chiesa gremita per Anna "Cerchiamo un po’ di luce"

Il sacerdote cita “Canzone per un’amica“: domande crudeli, ma anche speranza. Indagati il responsabile del fastfood e 4 dipendenti del produttore del dolce

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di Laura Lana

La chiesa Maria Ausiliatrice era stracolma ieri pomeriggio per l’ultimo saluto ad Anna Bellisario (nella foto), la ventenne morta per choc anafilattico, dopo aver mangiato in un ristorante di Milano un tiramisù che “vegano” lo era solo in etichetta. Studentessa allo Ied, residente a Cinisello, la Rondinella era la sua casa. "Qui hai ricevuto il battesimo, la comunione, hai fatto la chierichetta, la cresima. In questo stesso posto siamo tutti qui a cercare un po’ di luce. Perché oggi siamo tutti al buio tra domande che restano sospese come macigni sul cuore".

Quelle stesse domande sull’esistenza sono state affidate alle letture del Vangelo – "è stato difficile sceglierle", ha ammesso il sacerdote – e a un testo dei Nomadi. "Voglio ricordare Anna con una canzone che forse voi non conoscerete, perché è più dei miei tempi, ‘Canzone per un’amica’ (di Francesco Guccini, ndr)– ha raccontato il prete durante la funzione –. Ci sono qui tutte le domande crudeli che ci stiamo facendo da settimane: ‘Vorrei sapere a cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati, se presto hai dovuto partire’. Ma poi ci sono anche parole di una speranza che si fa certezza: ‘Voglio ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi’".

Anna è morta all’ospedale Niguarda la notte tra il 5 e il 6 febbraio dopo 10 giorni di coma. Il 26 gennaio, durante una cena con il fidanzato in un fast food di Milano, aveva mangiato un tiramisù che, secondo l’etichetta, avrebbe dovuto essere vegano: l’autopsia ha invece riscontrato tracce di latte a cui Anna era fortemente allergica. "Ho appreso della sua morte con un vocale su WhatsApp, che iniziava così: ‘Ti ricordi di Anna Bellisario?’ – ha raccontato il sacerdote –. Subito, nella mente, si è aperto il ricordo del file dei ragazzi del 2002. Ti distinguevi per la tua eleganza e non a caso studiavi moda. Avevi garbo, finezza, stile, leggerezza. Eri discreta e camminavi in punta di piedi. La lievità era tuo punto distintivo. Posso ancora immaginare di incrociare il tuo sguardo attento e profondo. Hai lasciato una scia di luce, di tenacia nel raggiungere gli obiettivi. La tua vita è stata un inno alla vita stessa, che hai vissuto sempre con creatività".

Sulla morte della studentessa di Cinisello, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta. Tra gli indagati, il responsabile del ristorante, oltre a titolare, rappresentante e due dipendenti dell’azienda produttrice del tiramisù.

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