GIULIA BONEZZI; NICOLA PALMA
Cronaca

Morta di Covid a 65 anni: il San Raffaele piange l’ausiliaria Marisa

Le mancavano pochi giorni per andare in pensione. Il dolore delle colleghe: eri una persona unica

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di Giulia Bonezzi e Nicola Palma

È morta lunedì pomeriggio dopo un mese di ricovero in Terapia intensiva al San Raffaele. E il San Raffaele piange Marisa Mariani, ausiliaria socio-sanitaria di 65 anni, la prima vittima di Covid tra i dipendenti dell’ospedale. Lavorava in via Olgettina da una vita e a fine mese sarebbe andata in pensione. Descritta da chi la conosceva bene come una persona molto affabile, era conosciutissima tra i colleghi anche per via del suo impegno sindacale, non come delegata ma come presenza fissa a presìdi e manifestazioni.

La notizia ha sconvolto i lavoratori dell’ospedale, che sui social le hanno dedicato decine di messaggi; in mattinata la delegazione sindacale impegnata al tavolo con l’azienda ha osservato un minuto di silenzio per commemorarne la scomparsa. Marisa era un’ausiliaria del reparto di Oncologia medica, reparto dove i malati di tumore si recano in day hospital per effettuare prelievi di sangue e sottoporsi a terapie. Tra i suoi compiti c’erano quelli di accompagnare i pazienti in caso di bisogno e di trasportare provette e medicinali. Nelle scorse settimane ha avuto i primi sintomi del Covid, che l’ha aggredita rapidamente e in forma grave: prima il casco Cpap, poi l’intubazione. Marisa ha lottato per un mese, ma due giorni fa si è dovuta arrendere al virus. "Ciao Marisa, la nostra prima vittima tra le colleghe. Speriamo anche l’ultima. Il personale sanitario non merita tragedie come queste. Era ormai a un soffio dalla pensione. Si è protetta più che poteva, ma non è bastato. Buon viaggio, Marisa!", il post di Margherita Napoletano, delegata Sgb Lombardia. "Eri la miglior persona del mondo", il saluto di un’altra dipendente del San Raffaele.

La sessantacinquenne non è stata l’unica contagiata nel suo reparto, spiegano i lavoratori: anche una sua collega si è infettata (si è ripresa dopo un breve ricovero), così come alcuni amministrativi. L’ospedale, interpellato dal Giorno, specifica che in quel reparto non c’è stato un cluster di positivi. Nei giorni scorsi Napoletano, in qualità di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls), ha scritto all’azienda per segnalare assembramenti nella sala d’attesa dell’Oncologia medica e per denunciare la scarsa protezione delle postazioni allestite per le ausiliarie incaricate di dare informazioni sulla normativa anti-Covid a pazienti e parenti.

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