Moratti ad Abbiategrasso "Valorizzeremo l’ospedale"

La candidata del Terzo Polo fa tappa anche a Magenta e Cerro Maggiore

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di Giovanni Chiodini

Letizia Moratti ha inaugurato il proprio tour elettorale nelle piazze lombarde partendo dal Legnanese, con sosta a Cerro Maggiore, concludendo poi la giornata con le visite ad Abbiategrasso e a Magenta. La candidata presidente è stata accompagnata in questo viaggio dai vari candidati delle liste che la sostengono. A Cerro la Moratti ha visitato la sede di “T’a Milano“, la cioccolateria dei fratelli Tancredi e Alberto Alemagna, interessandosi alle fasi produttive e alla possibilità di creare un corso professionale regionale per maestri cioccolatai, mentre ad Abbiategrasso si è incontrata con Andrea e Giacomo Besuschio, che portano avanti, come sesta generazione, un’attività avviata ben 170 anni fa.

"Ho voluto questa iniziativa perché penso sia importante confrontarsi, ascoltare, conoscere le esigenze dei diversi territori, in modo da essere in grado di dare delle risposte. Ogni volta – ha detto l’ex sindaco di Milano –. Da questi incontri nascono degli spunti interessanti, e anche oggi ne sto avendo". Ad Abbiategrasso la domanda d’obbligo è stata quella sull’ospedale e altrettanto precisa è stata la risposta. "C’è una direttiva nazionale che determina le condizioni rispetto alla quali negli ospedali ci possono essere dei pronto soccorsi aperti nelle 24 ore. Abbiategrasso non può averlo. E per questo – ha detto – abbiamo potuto solo aprire un punto di pronto intervento". "Questo ospedale però deve essere valorizzato con delle specializzazioni, che possono essere importanti per il territorio, come ad esempio in ambito di riabilitazione, medicina sportiva, peraltro chiusa a Legnano, e servizi di analisi e diagnostica come una Tac aperta che questo territorio non ha". Nelle liste che sostengono la candidatura di Letizia Moratti ci sono alcuni volti politici locali, da Paola Barbazza ad Andrea Sfondrini del Terzo Polo a Monica Forte della lista Moratti. Tutti portatori delle istanze dei loro territori.

"È necessario che l’Abbiatense, in questi anni poco rappresentato, riesca a portare in Regione persone che qui abitano e lavorano. È necessario per il nostro ospedale, che oggi sembra una grande scatola vuota ma che, invece, deve poter riavere specializzazioni come l’oculistica e il piede diabetico, ma anche per i trasporti pubblici e la viabilità" ha commentato l’abbiatense Andrea Sfondrini. "Chi ha creato danni all’ospedale non è stata di certo la Moratti che nell’anno in cui ha retto l’assessorato alla sanità ha dovuto dapprima pensare alla pandemia".

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