Mondiali di flipper, per la prima volta il torneo è a Milano

Sessanta campioni da tutto il mondo tra tecnica e passione

Mondiali di flipper ad Assago

Mondiali di flipper ad Assago

Milano, 9 giugno 2019 - Una pin-ip svetta sullo sfondo del flipper più vecchio, anni Sessanta. C’è ancora la molla per tirare la biglia, i pulsanti grandi e sul pianale qualche campanello da far suonare con la biglia per guadagnare punti. Su quello più nuovo, i comandi si danno tramite app, dal telefonino. Un software trasmette il segnale dal cellulare alle palette.  Ma tutta questa innovazione agli appassionati del gioco non piace: «Il flipper deve essere fisico, si deve calibrare il colpo con le dita, con le giuste angolazioni – spiegano i giocatori –, trasmettere la forza attraverso il braccio». Ma non troppa forza, perché al centro dei flipper c’è un foro con una pallina: se questa biglia tocca il perimetro troppe volte, significa che il giocatore sta muovendo il flipper e lo manda in tilt. «Non si può fare, le regole sono ferree», illustrano gli organizzatori del torneo più importante, i Mondiali di Pinball (ovvero il flipper) che per la prima volta si svolgono in Italia e si chiudono oggi ad Assago, alle porte di Milano, nella location di Double Pinball, società che ha messo a disposizione un centinaio di macchine per la serissima competizione, dedicata a Fabrizio Amiconi, giocatore romano scomparso di recente.

Sessanta i protagonisti che hanno vinto le qualifiche: due per ogni Paese in gara, compresi Australia, Giappone e Stati Uniti, da dove viene il più giovane, 15enne del Colorado. Ma gli italiani sono tre: «Mi sono guadagnato la partecipazione extra: ho vinto un importante campionato in Germania», spiega Danny Iuliano di Biella, 36 anni. Di giorno insegnante di breakdance, di sera «malato di flipper», sorride. Roberto  Pedroni, 35 anni, è di Monza e fa l’operaio metalmeccanico e la passione dei flipper ce l’ha da bambino: «Un gioco imprevedibile, è tutta tecnica. Ingegneria». La pensa così anche Giorgio De Stefani che a Milano ha creato il Pinball Club, il punto d’incontro dei flipperisti, dove ogni settimana ci si ritrova per divertimento, ma anche per allenarsi. C’è infatti chi prende molto seriamente le competizioni, come il quattro volte campione del mondo Daniele Acciari, 34enne, ferroviere a Roma (ha giocato pure con l’attore Carlo Verdone), giunto alle porte di Milano per riconfermarsi primatista nella disciplina. Dietro quella pallina che rotola e il tabellone che segna i punti, c’è uno studio attento e ci sono tecniche da imparare, anche se «in Italia questa disciplina è poco valorizzata, mica come in America», sottolinea Acciari. E in effetti gli americani della Ifpa (International Flipper Pinball Association) che hanno organizzato il torneo ad Assago prendono molto seriamente la competizione: niente foto vicino ai giocatori, niente distrazioni. Ma in Italia il gioco del flipper, dopo il boom degli anni Novanta, sta guadagnando di nuovo terreno: lo sanno bene i responsabili della Double Pinball, Andrea Galbiati, Alessandro Motta e Pierangelo Villa, che in Italia sono leader nel noleggio e nella vendita dei flipper. Nuovi, costano dai 6 ai 10mila euro.

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