Evade dai domiciliari e molesta due dodicenni sul bus: sex offender recidivo in cella

La corte d’Appello decide per l’aggravamento della misura cautelare: il giovane è stato condannato già per due volte con l’accusa di abusi sessuali

Milano, 15 marzo 2024 – Condannato per due volte con l’accusa di molestie sessuali.  e collocato ai domiciliari, ci è ricascato, prendendo di mira due studentesse di meno di 12 anni sul bus. A questo punto per il “sex offender” recidivo, un 23enne, si sono aperte le porte del carcere.

Manifestazione contro la violenza sulle donne (Archivio)
Manifestazione contro la violenza sulle donne (Archivio)

Le sentenze

Il giovane ha alle spalle una doppia condanna; una a 6 anni e 10 mesi, l’altra a 3 anni e 2 mesi, per abusi sessuali che avrebbe commesso nel 2022 su cinque donne. Sempre uguale il modus operandi: seguiva le sue prede con un monopattino nelle zone centrali di Milano, come Porta Romana, prima di aggredirle e fuggire.

Il nuovo attacco

Ora al palazzo di giustizia sono arrivate le denunce dei genitori di due ragazzine aggredite sul bus lo scorso 22 febbraio. Gli accertamenti hanno portato a identificare nel 23enne il molestatore: da qui l’aggravamento della misura cautelare, dai domiciliari – per altro violati in occasione dell’ultimo episodio – alla custodia in carcere. Lo ha disposto la corte d’Appello su richiesta della procura generale.

Lo scorso 4 ottobre, tra l'altro, il giovane era stato condannato per un quinto episodio di abusi, ma anche per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Le perizie

In entrambi i processi, scaturiti dall'inchiesta della Squadra mobile e del pm Pasquale Addesso, è stato riconosciuto all'imputato un vizio parziale di mente, come stabilito da una perizia psichiatrica.

Il giovane, interrogato dopo l'arresto due anni fa dal gip Roberto Crepaldi, aveva sostenuto di non avere ricordi precisi “di quelle sere”, in cui avrebbe aggredito le donne, perché, aveva detto, “bevevo e assumevo psicofarmaci”. I giudici del primo processo hanno disposto che il giovane, a pena espiata, segua un percorso terapeutico e farmacologico in libertà vigilata.

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