Moda, design e componenti: una filiera italica

Bruno

Villois

La Fashion Week di Milano sta confermando l’enorme importanza che ha ricoperto e ricoprirà la moda, e di quanto questa, insieme al design e all’arredo, abbia contato come calamita attrattiva per Milano tra le capitali del Globo. I riconoscimenti internazionali che, prima del decollo della moda, erano appartenuti all’auto, con capitale Torino, e al cinema, con fulcro Roma, hanno rappresentano, per oltre mezzo secolo, una forza trainante per il riconoscimento internazionale. Poi dagli anni ’70, e sopratutto ’80, entrambi hanno subito un accelerato calo, venendo sostituiti prima dalla sola moda con l’apparizione di un gruppo formidabile di stilisti Italiani, quali Armani, Versace, Valentino, Krizia, Missoni, e una moltitudine di altri, i quali rapidamente si sono affermati nel panorama mondiale. Pari rilevanza mondiale ha avuto il binomio architetti-imprenditori di arredi e componentistica. Adesso nel terzo millennio il sistema moda, in parte non certo secondaria, è passato nelle mani dei transalpini Arnault e Pinault, i quali hanno fatto man bassa di acquisizioni, parimenti parte rilevante del design è finita ai fondi di investimento, mantenendo però, sia per la moda, che per l’arredo-design, buona parte delle produzioni sul suolo italico, grazie alla maestria di filiere, costituite da piccole imprese, che restano insostituibili per realizzare prodotti di eccellenza. Meno bene è andata all’auto, con i vari passaggi della Fiat e al Cinema, con Cinecitta trasformata in struttura polivalente. Importante sarebbe, nel pieno rispetto del mercato, che il sistema Italia, politico-finanziario-industriale puntasse alla realizzazione di un polo del lusso, comprendente moda, design e componentistica, detenuto da capitale italiano. La filiera è componente indispensabile per realizzare, ma se i capi filiera sono totalmente esteri, com’è successo in gran parte per l’industria italiana, il rischio dì veder migrare verso altri lidi parte di produzioni, e quindi perdita di occupazione, è assai alto.

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