MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Missori-Sforza, il collegamento delle polemiche

Nove minuti a piedi per passare da una fermata del metrò all’altra e “cucire” M3 e la nuova M4. L’opposizione: "Poca trasparenza"

Un render della futura area

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Milano, 28 gennaio 2021 -  Nove minuti per passare da una banchina all’altra e percorrere in superficie i 300 metri che separeranno la stazione Missori della linea 3 della metropolitana e la futura Sforza-Policlinico della M4. Sarà questo il collegamento pedonale, attraverso via Pantano e largo Richini, tra tra le due linee del metrò che si guardano ma non si toccano, come due rette parallele. M3 ed M4 seguono due tracciati diversi e quando la blu è stata progettata non è stata prevista una stazione di interscambio con la gialla. Le ipotesi di tunnel sotterraneo oppure di un corridoio in parte interrato e in parte in superficie sono state accantonate o per i costi troppo elevati, di oltre 30 milioni di euro, o per le presenze archeologiche.

Il piano scelto dal Comune prevede quindi un passaggio pedonale a cielo aperto ed è stato presentato ieri durante la commissione Mobilità di Palazzo Marino. Una decisione che scontenta l’opposizione. Nel percorso-tipo del viaggiatore sono previsti 2 minuti per uscire dalla M3, 4 minuti di cammino e altri 3 per scendere fino alla banchina della M4. La fermata di Missori avrà una nuova uscita già diretta verso via Pantano, per garantire continuità pedonale. Verrà mantenuto il doppio senso di marcia nella parte iniziale della via e sarà pedonalizzato il tratto seguente fino in piazza Velasca, con inversione del senso in via Chiaravalle e chiusura al traffico nel controviale di via Larga. In più ci sarà la Ztl nella parte finale di via Sant’Antonio. I 40 posti auto per residenti che verranno persi in via Pantano saranno recuperati in via Larga e in via Albricci. Riqualificazione pure nell’area pedonale di largo Richini e nell’area verde di San Nazaro in Brolo.

Il costo? Si aggirerebbe sui 10 milioni di euro, anche se al momento non c’è una stima precisa. "Ci dispiace che l’amministrazione non informi rispetto ai costi che offrono altre opzioni di collegamento. E poi questa sarà una passeggiata, non un collegamento. Mi piacerebbe vedere un viaggiatore in arrivo da Linate, con le valigie, sotto la pioggia, quanti minuti impiegherà", lamenta il leghista Gabriele Abbiati. "È un’opera comunque monca", evidenzia Gianluca Corrado del M5S. Critiche anche da Riccardo De Corato ("i residenti si ritroveranno la movida sotto casa") e Andrea Mascaretti ("la soluzione ideale sarebbe stata un tapis roulant al coperto"), di Fratelli d’Italia. Pure il rappresentante di Milano In Comune, Basilio Rizzo, esprime dubbi. "Sembra quasi un utilizzo di denaro che viene giustificato come interconnessione tra due linee, ma che serve per fare altro". L’assessore alla Mobilità Marco Granelli risponde che "è stato previsto un costo per questo ed altro tipo di interventi e nell’accordo (quello del 2018, ndr) ci sono tutte le modalità con cui vengono utilizzate queste risorse". Quanto al progetto, "collega due metropolitane in un tempo ragionevole. Questa soluzione utilizza la superficie, ma la lunghezza non cambia, e consente di riqualificare una parte importante di città oggi usata come un ‘retro’, che non valorizza monumenti e alberature".