REDAZIONE MILANO

"Milano: strada intitolata a Bianca Ceva, docente e partigiana"

La strada tra le vie Calchi Taeggi e Bisceglie di Milano porta il nome di Bianca Ceva, docente e partigiana durante la Guerra di Liberazione. Laureata in Lettere e Filosofia, fu espulsa dalla docenza per il suo antifascismo. Dopo la Liberazione, contribuì alla fondazione dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Traduttrice e studiosa di problemi storici, filosofici e letterari.

La strada tra le vie Calchi Taeggi e Bisceglie porterà per sempre il nome di Bianca Ceva, docente e partigiana durante la Guerra di Liberazione dal nazifascismo, nata a Pavia nel 1897 e morta a Carate Brianza nel 1982. Alle 16 la cerimoniacon l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. Ceva, laureata in Lettere all’Università degli Studi di Pavia e in seguito anche in Filosofia, frequentò intellettuali antifascisti come Benedetto Croce, Tommaso Gallarati Scotti, Francesco Flora e Umberto Zanotti Bianco. Si dedicò all’insegnamento al Liceo Beccaria di Milano fino al 1931 quando venne espulsa dalla docenza perché antifascista aderente al movimento politico Giustizia e Libertà di cui il fratello Umberto, suicidatosi in carcere nel 1930, era stato fondatore e militante con Ferruccio Parri, Riccardo Bauer ed Ernesto Rossi. Nel dicembre 1943 fu arrestata. A ottobre riuscì a evadere dal carcere.

Dopo la Liberazione divenne preside del Liceo Beccaria. Contribuì alla fondazione dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Traduttrice di Tacito e studiosa di problemi storici, filosofici e letterari, traduce giovanissima dall’inglese di opere di Bertrand Russell e John Stuart Mill. Tra i suoi numerosi scritti: Storia di una passione: 1919 – 1943 (Milano, Garzanti, 1948).