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Milano ricorda il sacrificio di Lea: "Più tutele per chi lascia i clan"

A Milano si commemora Lea Garofalo, vittima di mafia e violenza maschile. Momento di memoria al Cimitero Monumentale e fiaccolata in suo onore.

Milano ricorda il sacrificio di Lea: "Più tutele per chi lascia i clan"

La fiaccolata per Lea Garofalo partita dal Monumentale (Foto Andrea Fasani)

Il 24 novembre del 2009, in un appartamento di piazza Prealpi, veniva assassinata Lea Garofalo, testimone di giustizia, madre di Denise ed ex compagna di Carlo Cosco, uomo della ‘ndrangheta e suo assassino. Anche quest’anno, nel quindicesimo anniversario della sua morte, la città di Milano ha ricordato questa donna, vittima di mafia e della violenza maschile. Ieri all’interno del Cimitero Monumentale, dove Lea Garofalo riposa, si è svolto un momento di memoria e raccoglimento promosso dal Monumentale e da Libera Milano, con l’introduzione e i saluti istituzionali dell’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani. Una commemorazione che ha visto anche la lettura di brani e lettere. Alle 18, al termine della commemorazione, è partita la fiaccolata con arrivo nel Giardino comunitario di viale Montello 3 dove sono intervenuti, tra gli altri, Pietro Basile, referente milanese di Libera, la pm dell’Antimafia milanese Alessandra Cerreti e Vincenzo Strambio presidente dei Giardini in Transito APS.

"Per Milano è un dovere civile e un obbligo morale ricordare la storia di Lea Garofalo – afferma l’assessora Romani –. Una donna che per amore della libertà e di sua figlia Denise ha pagato con la sua stessa vita il coraggio di infrangere i codici di una cultura ‘ndranghetista, omertosa e profondamente maschilista". Libera Milano, l’associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti, ricorda "l’eredità" lasciata da Lea Garofalo: "Grazie al protocollo “liberi di scegliere“ tante donne decidono di lasciare la loro famiglia mafiosa per dare un futuro migliore a se stesse e ai loro figli. Ma il protocollo non basta, serve una legge".

Re.Mil.