LAURA DEBENEDETTI
Cronaca

Milano, viaggio nel nuovo super-ospedale: "Curerà 40mila pazienti all’anno"

Nella struttura che unifica le cliniche Galeazzi e Sant’Ambrogio più letti per l’osservazione e i codici rossi: "Entreremo a regime dal 5 settembre"

Milano, viaggio nel nuovo super-ospedale: "Curerà 40mila pazienti all’anno"

Milano - "Dovremo chiedere all’amministrazione un “overboard“ per spostarci". La battuta sul ricorso al monopattino elettrico di Andrea Schiraldi, primario del pronto soccorso unificato del nuovo ospedale Irccs Galeazzi Sant’Ambrogio, che ha aperto ufficialmente ieri, un minuto dopo lo scoccare della mezzanotte, rende bene l’idea della chiusura delle due “vecchie e piccole“ cliniche nei quartieri Bruzzano e Fiera e del trasferimento nell’unica maxi struttura in un’area di 150 mila metri quadrati distribuita su sedici piani (più l’interrato), una torre bianca con ampie vetrate che svetta nell’area ex Expo.

Allo scoccare dell’ora fissata, Schiraldi, già responsabile dal 2016 dell’emergenza al Sant’Ambrogio (chiusa, come quella del Galeazzi, da Ferragosto), col suo staff ha ricevuto il primo paziente, che aspettava fuori in auto da 20 minuti: "Sono stati cinque in totale nella nottata, tutti codici verdi, con fratture da caduta. Poi alle 7 la prima ambulanza per un trauma, alcuni trasferimenti da altri ospedali, il primo caso, più serio, di un paziente con problemi cardiovascolari“. In totale una cinquantina gli accessi, ieri, attorno alle 20, 4 alla fine, i ricoverati che si aggiungono ai 2 trasferiti domenica dal Galeazzi (di cui uno in terapia intensiva).

«Stimiamo di avere una media di 110 accessi al giorno, circa 40mila l’anno (la somma degli utenti annui dei due vecchi ospedali è di 34 mila, ndr ) - aggiunge Schiraldi. Come zona copriamo Rho, Garbagnate e quella del Sacco". Il nuovo ospedale, però, che, assicurano, è “paziente-centrico”, non si traduce semplicemente in spazi più ampi, con 600 posti letto accreditati in 338 camere, tutte da 2 letti con bagno più alcune private per solventi.

Molte le novità, tra cui alcune ancora in arrivo. Innanzitutto il numero di posti di emergenza, raddoppiati. Nel pronto soccorso unificato del nuovo policlinico del gruppo San Donato, accreditato al Ssn, infatti, i letti per l’osservazione breve passano da 4 a 8, quelli nella shock room, dove si trattano i codici rossi, salgono da 2 a 4. All’avanguardia anche le due sale per procedure innovative in emodinamica (come l’innesto di valvole cardiache) e di cardiovascolarizzazione poco invasive, senza “aperture“ del torace, guidate da un’unica sala centrale con consolle. "I medici di diverse specialistiche potranno lavorare sempre più in équipe", sottolinea il primario.

Non si tratta, però, solo di numeri ma anche di percorsi con esecuzioni molto più rapide. Le sale per la diagnostica sono complanari, raggiungibili solo qualche porta più in là, senza ascensori. Approderà a giorni, inoltre, nel nuovo pronto soccorso, il necessario per l’ortopedia interventistica: "In caso di gravi fratture – spiega Schiraldi – ci può essere un riversamento ematico per la recisione di un’arteria. Una complicanza grave che causa ematomi, infezioni e rende il paziente anemico. Finora casi di questo genere dal pronto soccorso del Galeazzi venivano trasportari in ortopedia nella stessa struttura. Se erano al Sant’Ambrogio, invece, occorreva il trasporto, in ambulanza con anestesista a bordo, al Galeazzi o al San Raffaele, nostro ospedale di riferimento, con una perdita di tempo importante. Tra pochi giorni, invece, sarà possibile inserire la “spirale” che chiude l’arteria direttamente in pronto soccorso".

Al progetto del pronto soccorso è stato aggiunto, in corso d’opera, un secondo ingresso: "Con l’arrivo della pandemia abbiamo aggiunto un nuovo accesso di pronto soccorso separato per eventuali altri picchi legati al Covid che ha quattro postazioni di osservazione pre triage e altre quattro post, con percorsi interni protetti", spiega Federico Zecca, responsabile del Sitra (che gestisce infermieri e tecnici). "Abbiamo unito le eccellenze delle due strutture, siamo già in grado di gestire le urgenze – assicura Morena Bissolati, direttrice sanitaria del Galeazzi- Sant’Ambrogio –. L’ospedale è diviso in tre dipartimenti. Quello chirurgico polispecialistico con la chirurgia cardio, neuro e generale; quello ortopedico di riabilitazione, e quello medico-cardiologico". Mentre gli infermieri di Galeazzi e Sant’Ambrogio hanno già lavorato insieme nei due diversi ospedali, fino alla loro definitiva chiusura, domenica, per prepararsi all’unificazione, ora è in corso "uno studio perché i colleghi del pronto soccorso imparino gli uni dagli altri – rivela Schiraldi – con l’obiettivo di arrivare a renderli interscambiabili in pochi mesi".

"I due ospedali hanno cessato l’attività (chirurgica e ambulatoriale programmata, ndr) il 31 luglio e il 22 agosto siamo già operativi: è un trasferimento epocale – ragiona l’ad Roberto Crugnola –. Per l’80% abbiamo nuove apparecchiature: abbiamo sostituito soprattutto le macchine più grandi come risonanza magnetica e tac. Ed infatti occorreranno dei mesi per liberare i due vecchi ospedali, di cui dovrà essere decisa la destinazione. Questa sarà una settimana di rodaggio; poi dal 29 agosto riprenderemo progressivamente con tutte le attività e saremo a regime dal 5 settembre".