Leonardo La Russa accusato di stupro. La ragazza: “Il giorno dopo mi scrisse sui social ma non risposi per paura”

La 22enne sarà sentita lunedì dai pm di Milano. Il figlio del presidente del Senato è indagato per violenza sessuale dopo una serata in discoteca tra il 18 e il 19 maggio

Leonardo Apache La Russa (un frame tratto dal canale YouTube di Larus)

Leonardo Apache La Russa (un frame tratto dal canale YouTube di Larus)

Milano – La serata in discoteca il 18 maggio, poi la notte tutta da ricostruire e il giorno dopo un messaggio su Instagram a cui “io per paura non risposi”. È, questo, un passaggio – riportato dal Corriere della Sera – molto importante della denuncia della 22enne che accusa di violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, 19 anni, figlio del presidente del Senato Ignazio. Una rivelazione che apre un possibile scenario di indagine: gli investigatori, che hanno acquisito il cellulare della presunta vittima, analizzeranno tutto il contenuto: telefonati, messaggi o vocali che potrebbero aiutare a ricostruire quanto accaduto la sera dello scorso 18 maggio e poi denunciato il 3 luglio in procura a Milano. La Russa jr è indagato per violenza sessuale dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Rosaria Stagnaro. Intanto la giovane sarà sentita lunedì 10 luglio e sarà assistita dall'avvocato Stefano Benvenuto. 

La denuncia della ragazza

La 22enne è una ex compagna di liceo del ragazzo, un poco più grande di lui: i due si erano persi di vista e quasi due mesi fa si sono ritrovati per caso in un locale milanese, l'Apophis Club di via Merlo, dove hanno trascorsola serata finita poi, a detta della ragazza, in modo drammatico.  Quella sera intorno a mezzanotte era andata a ballare con un'amica nel locale. Lì ha rivisto Leonardo. Si salutano e poi, dopo due drink, ha riferito di non ricordare più nulla, ma di essersi svegliata “confusa” e “nuda” nel letto del ragazzo intorno a mezzogiorno. Alla richiesta di spiegazioni “mi disse 'siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina’” e che “aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacentì e che un suo amico, che stava dormendo” in un'altra stanza – lei ha precisato di non averlo mai visto ma che era uno dei dj della serata –, aveva “'avuto un rapporto con me a mia insaputa” (lui non è indagato).

Spaventata manda un messaggio all'amica che era con lei la sera prima per chiederle cosa fosse accaduto e se fosse stata drogata. "Stavi benissimo prima del drink - ha risposto - ho provato a portarti via ma non mi ascoltavi”. Uscita dalla casa di La Russa, ha preso l'indirizzo e ha chiamato la madre che l'ha convinta a farsi visitare alla clinica Mangiagalli. I medici le hanno riscontrato una ecchimosi al collo, una ferita alla coscia e positività alla cocaina che aveva assunto prima di andare in discoteca. Inoltre è risultata positiva alle benzodiazepine. Ora andrà verificato se erano in quantità compatibile con l'uso abituale di tranquillanti che la giovane ha spiegato di assumere su prescrizione medica o se in dose superiore al punto da ipotizzare che sia stata stordita.

La difesa di Leonardo Apache La Russa

Il ragazzo, difeso dall’avvocato Adriano Bazzi, ha invece raccontato una versione diversa. Ha definito una “scelta condivisa” quella di andare a casa sua: “Mi ha raccontato tante cose della sua vita a dimostrazione che era lucida”. Il suo difensore, l'avvocato Adriano Bazzi, ha definito “fumosa” la ricostruzione della giovane.

L’indagine

Toccherà ora agli uomini squadra mobile, a cui sono state delegate le indagini e che oggi hanno avuto un incontro con i magistrati, verificare quello che è accaduto tra il 18 e il 19 maggio scorsi con una serie di accertamenti tecnici, come la visione delle telecamere di sorveglianza piazzate nella via fuori dal locale o nei pressi dell'abitazione di La Russa. 

Bufera sulle parole di Ignazio La Russa

Ieri, all’uscita della notizia, il padre di Leonardo, il presidente del Senato Ignazio La Russa, ha rilasciato una nota e alcune dichiarazioni che hanno scatenato una vera e propria bufera politica.  "Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante", ha detto a caldo La Russa. "Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinché faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio". 

In particolare ha fatto infuriare il tentativo di screditare le parole della giovane: “Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall'avvocato estensore che - cito testualmente il giornale che ne dà notizia - occupa questo tempo "per rimettere insieme i fatti". E ancora: “Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio - prosegue La Russa -. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua". Parole che hanno causato la forte reazione del Pd e in generale delle opposizioni. 

Inoltre La Russa ha spiegato di aver “visto fuggevolmente” la mattina dopo la ragazza. “Ho aperto la porta – ha affermato – l'ho vista, era tranquilla e poi se ne è andata”.

L’avvocato della ragazza

Con la conferma che il 19 maggio si affacciò alla porta e vide il figlio in camera da letto con la ragazza, il presidente dello Stato “mi ha dato un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità”. Lo dice l'avvocato Stefano Benvenuto, legale della ragazza che ha denunciato il figlio di La Russa per violenza sessuale, in un'intervista al Corriere della Sera.

Secondo il senatore non ci sarebbe stato alcun reato. "Non spetta alla seconda carica dello Stato stabilire se un elemento possa costituire o no un reato. Questo è compito esclusivo della magistratura alla quale, ribadisco ancora una volta, affido l'analisi di questo caso”, risponde l'avvocato. “Senza entrare nel merito dell'inchiesta coperta dal segreto, la domanda che mi pongo da normale cittadino e non da avvocato è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all'indomani – sottolinea –. La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza”. “Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia no il coinvolgimento di Leonardo La Russa”, afferma.

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