
Il ct della Nazionale Antonio Conte insieme al sindaco di Milano Giuliano Pisapia
Milano, 5 novembre 2014 - Si giocherà a San Siro il 16 novembre (alle 20.45) Italia-Croazia, partita valida per la qualificazione a Euro 2016, nella città talismano per gli azzurri, che all'ombra della Madonnina hanno sempre disputato partite memorabili: "Milano è per la Nazionale un vero portafortuna - conferma subito il presidente della Lega Calcio e vice presidente vicario della Figc, Maurizio Beretta, nel corso della conferenza stampa di presentazione del match a Palazzo Marino. "In 54 gare disputate in città non abbiamo mai perso, e vogliamo continuare la tradizione", chiarisce. "Qui è nato l'amore per la Nazionale perché sempre qui è stata giocata la prima partita degli azzurri, contro la Francia, 104 anni fa, e anche allora vincemmo 6-2".
Alla conferenza anche il ct della selezione azzurra Antonio Conte, che chiama a raccolta tutti i tifosi per aiutare la sua Italia in una partita che non nasconde qualche insidia: "San Siro è una scelta importante perché giochiamo contro la squadra più forte del girone. Questa partita ci deve dare delle risposte per vedere a che punto siamo di questo percorso. Ci auguriamo di vedere uno stadio pieno e che ci dia entusiasmo, ma anche di essere bravi noi a dare entusiasmo allo stadio". Impossibile per lui, ex juventino, non toccare l'argomento dei club, con le milanesi in crisi e i bianconeri invece usciti vittoriosi ieri sera dalla spigolosa sfida Champions con l'Olympiacos: "E' molto importante che le squadre di club facciano un bel percorso nelle competizioni internazionali - chiarisce Conte - perché viviamo in un momento non semplice in cui non arriviamo mai fino in fondo a questi tornei. E' importante che ieri la Juve abbia vinto, speriamo che stasera la Roma faccia una bella prestazione, così come speriamo che le nostre squadre vadano bene in Europa League", ha precisato il ct azzurro che sposta l'attenzione sulle prossime convocazioni: "In questo mese abbiamo guardato con lo staff tecnico tutti i giocatori del giro della Nazionale e anche alcuni papabili. Cercheremo di fare una convocazione corposa anche perché nell'amichevole di due giorni dopo contro l'Albania non potranno giocare quelli schierati contro la Croazia. Credo che ci saranno dei volti nuovi".
Giocando in casa, facile una domanda sui campioncini del Milan come il Faraone, che così come l'intera squadra rossonera sta trovando spazi a intermittenza e prestazioni altalentanti: "El Shaarawy ha delle potenzialità notevoli, ma è molto giovane ed è in una fase in cui sta diventando un vero calciatore. Sta a lui decidere se diventare un grande giocatore. Per me ha le caratteristiche per lasciare il segno in Italia e all'estero. Puntiamo su di lui come ci punta Inzaghi. Di certo può e deve crescere".